Ciao a tutti,
prima di tutto un messaggio operativo:
Piero mi ha passato il contatto ed ho scritto una mail ad uno dei soggetti che si erano resi disponibili su Milano. Attendo una sua risposta e poi vi aggiorno, in particolare sulla disponibilità del soggetto ad essere ripresa con la telecamera. Ho scritto a Monica, Margherita e ad Alessandra per informarle di questo. La mail che mi ha lasciato Alessandra però continua a darmi errore di consegna ( alessandrach@hotmail.com). Posto qui questo messaggio chiedendo ad Alessandra di mettersi in comunicazione con me via mail ( sabraman@libero.it ) al più presto. Ho provato a sostituire gmail ad hotmail e la mail è partita ma il destinatario è un' incognita.
Ringrazio Piero per i suoi post/v-log ( possiamo chiamarlo in questo modo ?). Lunedì a lezione abbiamo letto e guardato assieme il tutto cercando di utilizzare le questioni che sono emerse attraverso il blog per costruire dei percorsi di ricerca complementari e/o alternativi alle rilevazioni.
Dalla discussione e dal lavoro di gruppo sono emersi in particolare questi oggetti di ricerca:
- ridefinizione della distinzione tra sfera pubblica e privata
- immaginario collettivo sui social networks ( usi/funzioni/tipo di comunicazione e interazioni )
- esperienze di social networks che hanno prodotto delle aggregazioni ( a livello sociale, politico, culturale) al di fuori dello spazio virtuale.
- differenze e simulitudini tra differenti social networks ( per esempio face book/my space ) e social networkers.
- sincerità/finzione in rapporto alla costruzione del sé atttraverso l'utilizzo del social networks
- costruzione di comunità ( noi ) attraverso l'utilizzo del social networks.
( se vi sembra che manca qualcosa , aggiungetelo per cortesia. )
Abbiamo cercato di declinare questi oggetti in interrogativi di ricerca e di definire operativamente come e in interazione con chi si potevano costruire i differenti contesti di ricerca.
Tutti coloro che non si sono resi disponibili alle rilevazioni devono, per lunedì prossimo, scegliere il loro oggetto di ricerca e definire come hanno intenzione di procedere nel loro lavoro tenendo presente la specificità, sia in termini di conoscenza che di comunicazione, del mezzo di registrazione audio - visivo.
Una delle potenzialità dei mezzi di registrazione audio - visivi è quella di restituire la dimensione intersoggettiva delle conoscenze aquisite sul campo e di implicare direttatemente l'esperienza, piuttosto che una riflessione sull'esperienza. Una cosa non esclude l'altra ma è bene tenere presente queste distinzioni e pensarle come risorse da utilizzare nel lavoro.
Per ora passo e chiudo.
un caro saluto a tutti voi
sara
Visualizzazione post con etichetta rilevatori multipli. Mostra tutti i post
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mercoledì 14 aprile 2010
lunedì 29 marzo 2010
Video come feedback
Mi scuso con tutti per non aver postato prima, ma gli impegni sono veramente molti in questo periodo. Riguardo alla possibilità di usare tre rilevatori sul soggetto, credo che possa essere controproducente se si tratta di tre persone diverse che in serie indagano lo stesso soggetto, proprio perché si perde quell'effetto di "abitudine" indispensabile perché chi viene osservato cominci a considerare il/la rilevatore/trice come parte del suo sfondo e quindi a subirne di meno l'interferenza. Se chi osserva cambia ogni giorno è probabile che si rinforzi (invece che diminuire) il senso di straniamento. Forse, ma allora diventerebbe estremamente gravoso per chi subisce il rilevamento, sarebbe metodologicamente interessante ripetere i ciclo completo di osservazione (tre giorni) con diversi rilevatori, ma questo è un principio generale di qualunque rilevazione, anche quantitativa, tanto più qualitativa come questa. Ogni ripetizione della procedura permette di evidenziare le idiosincrasie del rilevatore, il peso della sua interferenza, proprio in contrasto con le interferenze e le idiosincrasie di chi l'ho preceduto. Ma non è un concetto innovativo, diciamo che lo si conosce da quando si fa ricerca sociale secondo protocolli che si prova a standardizzare. Per il momento, il mio consiglio è quello di limitare il contatto a un rilevatore per soggetto, espandendo semmai la comparazione al lavoro di diversi rilevatori, soprattutto se si può usare diffusamente il video. Intendo che si possono ricavare informazioni interessanti sullo "stile" di rilevazione anche comparando i dati di diversi rilevatori su diversi soggetti.
Ma la possibilità di coinvolgere il soggetto nell'analisi del materiale visivo mi pare estremamente interessante, e particolarmente originale. Chiedere al rilevato di commentare assieme ai rilevatori le immagini a video può produrre effetti di senso imprevisti. Secondo me, ancora meglio è se prima il materiale viene visionato e interpretato dai rilevatori, e poi, una volta compiuta l'analisi, si offre questa griglia interpretativa (con relativo materiale da visionare) al soggetto, che può fornire il suo feedback sul doppio input (video+commento) consentendo ai rilevatori di raffinare l'analisi.
Vorrei sapere com'è andato l'incontro con Salvatore Fronio di oggi pomeriggio. Ho visto questa sera il suo bel documentario e mi è piaciuta molto la capacità di produrre contesti provocatori (che mi sembra debbano qualcosa in termini di grammatica ad alcune programmazioni televisive) e di usare molto bene le immagini di repertorio (pubblicità, spezzoni di programmi televisivi) che per me costituiscono il problema degli archivi. Venendo dalla cultura "testuale" so dove cercarmi quel testo o quell'altro: vado alla Nazionale o in un'altra biblioteca, cerco su google scholar, su google books, sul sito della Harvard University Library, alla Library of Congress. Insomma, so dove andare a cercare. Ma dove cerco le immagini dello spot della renault, gli spezzoni del tg con l'arresto di Provenzano? Io comincio ad avere spesso questo problema, e penso che molti di voi sappiano indicare gli archivi. Mi rendo conto che è un tema tangenziale ma questo blog dovrebbe servire anche a questo, ad aprire piste.
Finisco dicendo che non sono sicuro di aver capito bene come si sia svolto il vostro incontro di oggi (29 marzo) e non ho capito come e se è stato usato il video durante questo incontro.
Ma la possibilità di coinvolgere il soggetto nell'analisi del materiale visivo mi pare estremamente interessante, e particolarmente originale. Chiedere al rilevato di commentare assieme ai rilevatori le immagini a video può produrre effetti di senso imprevisti. Secondo me, ancora meglio è se prima il materiale viene visionato e interpretato dai rilevatori, e poi, una volta compiuta l'analisi, si offre questa griglia interpretativa (con relativo materiale da visionare) al soggetto, che può fornire il suo feedback sul doppio input (video+commento) consentendo ai rilevatori di raffinare l'analisi.
Vorrei sapere com'è andato l'incontro con Salvatore Fronio di oggi pomeriggio. Ho visto questa sera il suo bel documentario e mi è piaciuta molto la capacità di produrre contesti provocatori (che mi sembra debbano qualcosa in termini di grammatica ad alcune programmazioni televisive) e di usare molto bene le immagini di repertorio (pubblicità, spezzoni di programmi televisivi) che per me costituiscono il problema degli archivi. Venendo dalla cultura "testuale" so dove cercarmi quel testo o quell'altro: vado alla Nazionale o in un'altra biblioteca, cerco su google scholar, su google books, sul sito della Harvard University Library, alla Library of Congress. Insomma, so dove andare a cercare. Ma dove cerco le immagini dello spot della renault, gli spezzoni del tg con l'arresto di Provenzano? Io comincio ad avere spesso questo problema, e penso che molti di voi sappiano indicare gli archivi. Mi rendo conto che è un tema tangenziale ma questo blog dovrebbe servire anche a questo, ad aprire piste.
Finisco dicendo che non sono sicuro di aver capito bene come si sia svolto il vostro incontro di oggi (29 marzo) e non ho capito come e se è stato usato il video durante questo incontro.
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