Mi scuso con tutti per non aver postato prima, ma gli impegni sono veramente molti in questo periodo. Riguardo alla possibilità di usare tre rilevatori sul soggetto, credo che possa essere controproducente se si tratta di tre persone diverse che in serie indagano lo stesso soggetto, proprio perché si perde quell'effetto di "abitudine" indispensabile perché chi viene osservato cominci a considerare il/la rilevatore/trice come parte del suo sfondo e quindi a subirne di meno l'interferenza. Se chi osserva cambia ogni giorno è probabile che si rinforzi (invece che diminuire) il senso di straniamento. Forse, ma allora diventerebbe estremamente gravoso per chi subisce il rilevamento, sarebbe metodologicamente interessante ripetere i ciclo completo di osservazione (tre giorni) con diversi rilevatori, ma questo è un principio generale di qualunque rilevazione, anche quantitativa, tanto più qualitativa come questa. Ogni ripetizione della procedura permette di evidenziare le idiosincrasie del rilevatore, il peso della sua interferenza, proprio in contrasto con le interferenze e le idiosincrasie di chi l'ho preceduto. Ma non è un concetto innovativo, diciamo che lo si conosce da quando si fa ricerca sociale secondo protocolli che si prova a standardizzare. Per il momento, il mio consiglio è quello di limitare il contatto a un rilevatore per soggetto, espandendo semmai la comparazione al lavoro di diversi rilevatori, soprattutto se si può usare diffusamente il video. Intendo che si possono ricavare informazioni interessanti sullo "stile" di rilevazione anche comparando i dati di diversi rilevatori su diversi soggetti.
Ma la possibilità di coinvolgere il soggetto nell'analisi del materiale visivo mi pare estremamente interessante, e particolarmente originale. Chiedere al rilevato di commentare assieme ai rilevatori le immagini a video può produrre effetti di senso imprevisti. Secondo me, ancora meglio è se prima il materiale viene visionato e interpretato dai rilevatori, e poi, una volta compiuta l'analisi, si offre questa griglia interpretativa (con relativo materiale da visionare) al soggetto, che può fornire il suo feedback sul doppio input (video+commento) consentendo ai rilevatori di raffinare l'analisi.
Vorrei sapere com'è andato l'incontro con Salvatore Fronio di oggi pomeriggio. Ho visto questa sera il suo bel documentario e mi è piaciuta molto la capacità di produrre contesti provocatori (che mi sembra debbano qualcosa in termini di grammatica ad alcune programmazioni televisive) e di usare molto bene le immagini di repertorio (pubblicità, spezzoni di programmi televisivi) che per me costituiscono il problema degli archivi. Venendo dalla cultura "testuale" so dove cercarmi quel testo o quell'altro: vado alla Nazionale o in un'altra biblioteca, cerco su google scholar, su google books, sul sito della Harvard University Library, alla Library of Congress. Insomma, so dove andare a cercare. Ma dove cerco le immagini dello spot della renault, gli spezzoni del tg con l'arresto di Provenzano? Io comincio ad avere spesso questo problema, e penso che molti di voi sappiano indicare gli archivi. Mi rendo conto che è un tema tangenziale ma questo blog dovrebbe servire anche a questo, ad aprire piste.
Finisco dicendo che non sono sicuro di aver capito bene come si sia svolto il vostro incontro di oggi (29 marzo) e non ho capito come e se è stato usato il video durante questo incontro.
lunedì 29 marzo 2010
Video come feedback
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Buongiorno, gli incontri con Salvatore Fronio sono stati molto interessanti. Nel precedente incontro ci ha mostrato il documentario "Vota Provenzano", l'abbiamo commentato ed abbiamo avuto modalità di discutere sui vari tipi di documentario esistenti.Ha delineato le diverse finalità dei documentari e iha fatto un escursus dei più famosi documentaristi. Nell'incontro del 29 marzo abbiamo visualizzato altri documentari di altri registi, con noevoli sounti di riflessione. Per quanto riguarda il reperimento delle immagini ci ha consigliato innanzitutto di videoregistrare il più possibile durante l'arco della giornata con l'utilizzo del normale videoregistratore. Per particolari immagini di repertorio e non, ci ha consigliato di consultare (direttamente sul luogo credo) gli archivi della rai a Milano, potendo scaricare qualsiasi video con un piccolo compenso. Rimando a chi è più informato di me ai particolari e ad altre possibili fonti.
RispondiEliminaCiao a tutti!
RispondiEliminaAnch'io ho trovato molto interessanti gli incontri con Salvatore Fronio.
In particolare ho molto apprezzato "Vota Provenzano".. provocatorio, coraggioso e ha dato moltissimi spunti su cui riflettere...
E' stato un bell'esempio di documentario ben fatto: a mio parere quando si riesce a smuovere qualcosa nelle persone e ci sono reazioni anche da parte di chi vede il documentario significa che il lavoro fatto è un buon prodotto ed ha raggiunto il suo obiettivo.
Anche nel secondo incontro abbiamo avuto modo di guardare esempi di altri documentari..
E' stato interessante scoprire in quanti modi diversi si possano realizzare questi filmati..
Salvatore ci ha proposto la visione di vari estratti di documentari e, peronalmente, mi ha affascinata molto "Apocalisse nel deserto" di Herzog.
Sono rimasta molto colpita da come la crudeltà di una guerra possa essere trasmessa con grande forza anche semplicemente attraverso immagini, attraverso versi poetici.. Insomma attraverso l'evocazione piuttosto che l'esplicitazione dei fatti. L'impatto è molto forte.
Sicuramente questi incontri ci hanno permesso di scoprire molto di più sui documentari soprattutto perchè non è stata solo una spiegazione teorica, ma "pratica".. Nel senso che vedere concretamente i filmati ha attirato molto la nostra attenzione e il nostro interesse!
A presto!
Ho invitato Salvatore a contribuire alla discussione sul blog dal momento che il suo intervento al laboratorio ha suscitato molto interesse e domande.
RispondiEliminaInvito tutti a rivedere e ripensare al suo documentario all'interno del rapporto tra media, senso comune e credenze che è il frame teorico e pratico del nostro laboratorio.
Per quanto riguarda la proposta dei video di feedback delle rilevazioni, l'idea era proprio quella di lavorarci in gruppo tra una rilevazione e l'altra e di proporre quindi una sitesi audio - visiva di questo lavoro al soggetto nella successiva rilevazione.
questo ci consentirebbe di sfruttare al massimo le potenziali risorse inerenti al mezzo di registrazione audio-visiva, soprattutto in riferimento alla questione della riflessività, e di colmare un poco l'effetto di straniamento derivante dalla presenza di un differente rilevatore.
Concordo appieno con Piero rispetto all'importanza, sia a livello epistemologico che empirico, di un solo rilevatore per soggetto.
La nostra proposta potrebbe comunque rimanere valida riformulandola in termini di "esercitazione" laboratoriale complementare ad altri approfondimenti. Questo fornirebbe un differente quadro operativo ( sostenibile, credo) e consentirebbe agli studenti che, per diverse ragioni, non possono dedicare tre giornate alla rilevazione di confrontarsi con la pratica del lavoro etnografico e con la particolare tecnica di indagine proposta (shadowing).
Mi rivolgo quindi a Piero e collaboratori per verificare la fattibilità di quest'ultima ipotesi in modo da definire nel corso del prox incontro di laboratorio degli itinerari di approfondimento specifici.
Credo che il materiale ricavato da questa prima esercitazione potrebbe utilmente costituire il punto di partenza di un prox laboratorio che continui questa nostra collaborazione.
Un caro saluto a tutti,
Sara
Dimenticavo: sull'importante questione ( x noi) dell'utilizzo del video durante la lezione, sulla quale Piero chiedeva delucidazioni, lavoreremo e posteremo insieme le nostre considerazioni durante il prox ioncontro del laboratorio.
RispondiEliminaLa lettura del testo di MacDougall ( Visual Anthropology and the way of knowing ) ci supporterà in questo. Leggetelo in quest'ottica e pensate a come e se sarebbe possibile rappresentare a livello audio- visivo un approfondimento delle questioni che pone nell'articolo.
per chi ha problemi con l'inglese rimando alle letture consigliate a lezione.
Sara