ciao a tutti/e,
visto che i commenti, a volte, passano inosservati ( interessante ) vi segnalo qui di dare un'occhiata al mio commento ai sunti postati nell'incontro di ieri.
i lavori individuali e di gruppo procedono; oggi Alessandra effettuava la prima rilevazione con l'ausilio del mezzo audio - visivo di registrazione. Ci ha promesso che domattina ci farà sapere come è andata e una sintesi dei suoi commenti, diciamo, a caldo.
Ho riguardato velocemente il video che ho provato a postare ieri su youtube e linkare sul blog: l'audio è ancora molto basso. provvederò ad acquistare un microfono esterno. Sarebbe utile che tutti voi provaste a postare progressivamente i vostri materiali su youtube in modo da consentirne la visione ( e riflessione ) a tutti.
Come diceva Piero: " POSTATE GENTE, POSTATE".
In ultimo: sfruttate le potenzialità e le risorse del mezzo audio - visivo di registrazione. Le interviste possono essere interessanti ma più nello specifico risulta importante costruire una visione dei soggetti all'opera e in interazione con i sn. L'idea, e passatemi l'insistenza, è quella di includere l'esperienza sia nel processo di conoscenza che in quello di comunicazione, trx, di questa conoscenza. ( MacDougall)
Cerchiamo di mettere in atto un'antropologia performativa....
un caro saluto
sara
Visualizzazione post con etichetta vlog. Mostra tutti i post
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martedì 27 aprile 2010
lunedì 26 aprile 2010
prova youtube
Ciao a tutti,
provo a postare il link di un video di prova che ho caricato su youtube per provare a verificarne l'uso personalmente e per capire se pootremmo utilizzarlo come canale di comunicazione e scambio dei nostri materiali audio - visivi. Ho fatto vari tentativi a causa dell'audio che risultava sempre troppo basso e rendeva quasi impossibile l'ascolto, mi auguro che questo ultimo tentativo sia più ascoltabile.
http://www.youtube.com/user/TheSarabramani
lo verificheremo a lezione.
un caro saluto a tutti
sara
provo a postare il link di un video di prova che ho caricato su youtube per provare a verificarne l'uso personalmente e per capire se pootremmo utilizzarlo come canale di comunicazione e scambio dei nostri materiali audio - visivi. Ho fatto vari tentativi a causa dell'audio che risultava sempre troppo basso e rendeva quasi impossibile l'ascolto, mi auguro che questo ultimo tentativo sia più ascoltabile.
http://www.youtube.com/user/TheSarabramani
lo verificheremo a lezione.
un caro saluto a tutti
sara
giovedì 8 aprile 2010
commento al video/post " fatti e finzioni" in aula
commento al video "fatti e finzioni"
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rappresentazioni audio - visive
Questione o tema di discussione da lavorare nei prossimi incontri del laboratorio di Antropologia Visiva: potere evocativo / figurativo dell'immagine
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Tra fatti e finizioni
Terzo video:
Tra fatti e finzioni / Francesco, Martina, Margherita.
Tra fatti e finzioni / Francesco, Martina, Margherita.
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il discorso dà forma alla realtà
Secondo Video:
Il Discorso dà forma alla realtà / Margherita
Il Discorso dà forma alla realtà / Margherita
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Ciao a tutti,
provo a postare tre video filmati nel corso del laboratorio precedente che mi pare offrano ottimi spunti di discussione e di analisi sia per quanto riguarda il tema di ricerca del blog che in riferimento all'utilizzo di strumenti audio-visivi di registrazione come strumenti di ricerca e di approfondimento dei fenomeni socio-culturali che sono oggetto di studio.
A livello di qualità audio-visiva credo di poter dire che sono pessimi ma in questa fase del nostro lavoro questo non è importante, anzi, ci consentono di riflettere sulle potenzialità del mezzo sia rispetto all'esplorazione dei fenomeni in oggetto che a livello della messa in forma audio-visiva delle rappresentazioni dell'esperienza etnografica di ricerca.
questione aperta a tutti: La visione di un video pone gli stessi problemi della leggibilità di un testo/monografia ?
Non ho mai postato video quindi mi auguro di procedere in modo corretto e di renderli condivisibili sul blog. Mi scuso anticipatamente se dovessero verificarsi problemi di visione.
I file che ho estratto erano troppo grossi per il format ( 100 MB) richiesto dal blog, gli ho compressi utilizzando movie maker ( pubblicazione automatica del video) che penso tutti possiedono come software di default sul PC. Ve lo segnalo pr i video attualmente in possesso di Lorena che può, in questo modo, postare sul blog e per tutti voi nel futuro. Se ci sono difficoltà cercheremo di risolverle e di lavorarci insieme lunedì prox a lezione.
Allego i video in tre post differenti:
- il primo socializza la discussione proposta da Alessandra sul tema della codifica e decodifica a partire dal testo di Stuart Hall
- il secondo la discussione di Margherita sul saggio di Felicia Hughes-Freeland ( Balinese on television:representation and response) che riprende, a suo modo, il tema precedente soffermandosi sul potere del discorso nel dare forma a una realtà.
- il terzo un breve dibattito in aula a partire dalle questioni poste da Francesco sul rapporto tra fatti e finzione ( sincerità dei soggetti nell'interazione con il rilevatore e la telecamera ) e sulle possibili motivazioni che spingerebbero i soggetti a sottoporsi alla tecnica delle shadowing. Vi segnalo che tali questioni erano già state proposte da Francesco sul blog ma non avevano dato seguito a commenti. questo può esssere un modo pratico per rimetterle in circolo e riproporle come ambito di discussione.
Commenterò al più presto il post di Piero e di Alessandra, che ho trovato molto interessanti.
Per adesso, buona visione, o, rivisione.
un caro saluto a tutti
Sara
Ecco il primo video ( spero ):
Codidifica e decodifica / Alessandra
provo a postare tre video filmati nel corso del laboratorio precedente che mi pare offrano ottimi spunti di discussione e di analisi sia per quanto riguarda il tema di ricerca del blog che in riferimento all'utilizzo di strumenti audio-visivi di registrazione come strumenti di ricerca e di approfondimento dei fenomeni socio-culturali che sono oggetto di studio.
A livello di qualità audio-visiva credo di poter dire che sono pessimi ma in questa fase del nostro lavoro questo non è importante, anzi, ci consentono di riflettere sulle potenzialità del mezzo sia rispetto all'esplorazione dei fenomeni in oggetto che a livello della messa in forma audio-visiva delle rappresentazioni dell'esperienza etnografica di ricerca.
questione aperta a tutti: La visione di un video pone gli stessi problemi della leggibilità di un testo/monografia ?
Non ho mai postato video quindi mi auguro di procedere in modo corretto e di renderli condivisibili sul blog. Mi scuso anticipatamente se dovessero verificarsi problemi di visione.
I file che ho estratto erano troppo grossi per il format ( 100 MB) richiesto dal blog, gli ho compressi utilizzando movie maker ( pubblicazione automatica del video) che penso tutti possiedono come software di default sul PC. Ve lo segnalo pr i video attualmente in possesso di Lorena che può, in questo modo, postare sul blog e per tutti voi nel futuro. Se ci sono difficoltà cercheremo di risolverle e di lavorarci insieme lunedì prox a lezione.
Allego i video in tre post differenti:
- il primo socializza la discussione proposta da Alessandra sul tema della codifica e decodifica a partire dal testo di Stuart Hall
- il secondo la discussione di Margherita sul saggio di Felicia Hughes-Freeland ( Balinese on television:representation and response) che riprende, a suo modo, il tema precedente soffermandosi sul potere del discorso nel dare forma a una realtà.
- il terzo un breve dibattito in aula a partire dalle questioni poste da Francesco sul rapporto tra fatti e finzione ( sincerità dei soggetti nell'interazione con il rilevatore e la telecamera ) e sulle possibili motivazioni che spingerebbero i soggetti a sottoporsi alla tecnica delle shadowing. Vi segnalo che tali questioni erano già state proposte da Francesco sul blog ma non avevano dato seguito a commenti. questo può esssere un modo pratico per rimetterle in circolo e riproporle come ambito di discussione.
Commenterò al più presto il post di Piero e di Alessandra, che ho trovato molto interessanti.
Per adesso, buona visione, o, rivisione.
un caro saluto a tutti
Sara
Ecco il primo video ( spero ):
Codidifica e decodifica / Alessandra
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martedì 6 aprile 2010
Buongiorno a tutti,
facendo rferimento all'ultimo post del Prof. Vereni: capisco quello che intende a proposito dell'opportunità di limitarci ad un rilevatore per soggetto. Il dubbio in merito alla forte interferenza che più soggetti avrebbero potuto esercitare era venuto anche a noi e ne avevamo discusso in classe. Per quanto mi riguarda, sono davvero spiacente, ma non potrò essere il rilevatore, a causa dell'organizzazione delle mie giornate. Ovviamente, mi rendo disponibile in tutte le altre attività che ci consentiranno di arrivare ad un prodotto, il video, grazie al quale aprire una discussione, coinvolgendo se possibile il soggetto osservato.
Sempre in riferimento all'uso dei Social Networks, in un mio post di poco tempo fa avevo consigliato un vlog al quale partecipano persone sorde e segnanti. Vorrei arricchire la ricerca che stiamo conducendo guidati dalla Prof. Bramani con un tema che nelle comunità di persone sorde in tutto il mondo si sta sviluppando proprio grazie ai S.N.: Paddy Ladd nel 2004 ha proposto di riferirsi ad una presunta Deaf Culture con il nome di deafhood e da allora le persone sorde di tutto il mondo stanno portando avanti un dibattito molto acceso sull'argomento, cercando ragioni a sostegno o contro un'ipotesi che cerca di definirli dall'interno. Secondo me è un caso davvero interessante di come una cultura tenti di rappresentarsi agli occhi degli altri e di se stessa, cercando le radici della propria appartenenza e partecipazione e rifiutando le etichette poste dall'esterno. Il tentativo di trovare un nuovo modo di rappresentarsi sta viaggiando quasi esclusivamente in rete: se cercate deafhood su Youtube o Facebook trovate moltissimi video e gruppi. I Social Networks in questo caso, per la natura stessa dei media che mettono a disposizione, sono diventati il principale luogo di discussione di e su una cultura.
Mi spiace molto che i video non siano quasi mai sottotitolati.
facendo rferimento all'ultimo post del Prof. Vereni: capisco quello che intende a proposito dell'opportunità di limitarci ad un rilevatore per soggetto. Il dubbio in merito alla forte interferenza che più soggetti avrebbero potuto esercitare era venuto anche a noi e ne avevamo discusso in classe. Per quanto mi riguarda, sono davvero spiacente, ma non potrò essere il rilevatore, a causa dell'organizzazione delle mie giornate. Ovviamente, mi rendo disponibile in tutte le altre attività che ci consentiranno di arrivare ad un prodotto, il video, grazie al quale aprire una discussione, coinvolgendo se possibile il soggetto osservato.
Sempre in riferimento all'uso dei Social Networks, in un mio post di poco tempo fa avevo consigliato un vlog al quale partecipano persone sorde e segnanti. Vorrei arricchire la ricerca che stiamo conducendo guidati dalla Prof. Bramani con un tema che nelle comunità di persone sorde in tutto il mondo si sta sviluppando proprio grazie ai S.N.: Paddy Ladd nel 2004 ha proposto di riferirsi ad una presunta Deaf Culture con il nome di deafhood e da allora le persone sorde di tutto il mondo stanno portando avanti un dibattito molto acceso sull'argomento, cercando ragioni a sostegno o contro un'ipotesi che cerca di definirli dall'interno. Secondo me è un caso davvero interessante di come una cultura tenti di rappresentarsi agli occhi degli altri e di se stessa, cercando le radici della propria appartenenza e partecipazione e rifiutando le etichette poste dall'esterno. Il tentativo di trovare un nuovo modo di rappresentarsi sta viaggiando quasi esclusivamente in rete: se cercate deafhood su Youtube o Facebook trovate moltissimi video e gruppi. I Social Networks in questo caso, per la natura stessa dei media che mettono a disposizione, sono diventati il principale luogo di discussione di e su una cultura.
Mi spiace molto che i video non siano quasi mai sottotitolati.
lunedì 22 febbraio 2010
RICERCA E DIDATTICA
Posto qui uno scambio di mail con Sara Bramani, che deve inquadrare la ricerca nella sua didattica. Penso sia interessante per gli spunti che propone questo scambio di vedute, dato che, riflettendo di didattica si torna a parlare di modalità della ricerca. Il punto è quello del tema del suo laboratorio, vale a dire la tecnologia. Che rapporto c'è tra il fatto che facciamo ricerca sulla tecnologia e il fatto che la tecnologia può essere uno strumento della nostra ricerca? Il report audio-video, il vlog di cui vagheggiamo, potrebbe riguardare tutti i rilevatori come modalità di presentazione di parte del rapporto finale di ricerca. Pensiamoci.
Ciao Pietro,
ho ricevuto l'inoltro di proposta per la collaborazione alla ricerca che hai in corso. Mi sembra un ottima iniziativa e sarò contenta di sponsorizzarla con gli studenti del laboratorio di antropologia visiva che inizierà in Marzo.
Farò senz'altro girare la mail che ci hai inviato ( lettera ai rilevatori). Nel laboratorio ci occupiamo del rapporto tra media, credenze e senso comune proponendo agli studenti di lavorare, con una microetnografia, su un tema specifico. Avevo già deciso che il tema del prox lab ( che inizierà il 1 marzo) sarà la tecnologia ( sto ancora decidendo in merito all'oggetto specifico dei vari gruppi di lavoro) e vista la tua recente mail ho pensato che forse potrei proporre ad uno dei gruppi di studenti ( il lab è rivolto agli studenti della magistrale di antropologia) selezionati di svolgere le rilevazioni di cui hai bisogno.
L'unica, e non piccola difficoltà che trovo, è quella di conciliare tali rilevazioni con una rappresentazione audio-visiva del lavoro di ricerca che è l'ambito specifico di riflessione e sperimentazione del lab. di antro visiva. shadowing e follow up ( riprendere un soggetto nel tempo con telecamera ) sarebbero fantastici ma trovalo un soggetto disposto a tanto.... te ne parlo perchè trovo l'idea del tutto stimolante.
Non so, al limite potrei chiedere agli studenti di fornire a posteriori un racconto audio - visivo ( che rispetti l'anonimato dei soggetti )sull'esperienza di rilevazione magari corredata da qualche intervista sul tema del social networking ( a te in primo luogo ) e un patchwork di immagini e suoni che forniscano spunti di riflessione e approfondimento ad ampio respiro.
Fammi sapere che ne pensi per cortesia,
un caro saluto e grazie per il tuo input
sara
Cara Sara,
scusa del ritardo con cui ti rispondo, a Roma dicono "non so più a chi dare i pezzi" ed è più o meno come mi sento.
Ok, ho pensato a come potresti gestire la questione "studenti e video" dentro un progetto come quello che sto cercando di mettere in piedi con la vostra preziosa collaborazione, e ovviamente non ho mica le idee chiare!
L'unica cosa sensata è praticamente quella che dici, tu, cioè farli lavorare a un report audio-video, un vero Vlog che potrebbero avere come compito obbligatorio (hai presente Scully che torna da umano dopo essere stato l'Avatar Navi e la dottoressa lo costringe a fare il vlog? Ecco, una cosa del genere) con tutte le complicatezze cognitive e comunicative che un vlog comporta (ne parla un poco Michael Wesch nel suo fantastico speech dato alla Library of Congress il 23 giugno 2008.Trovi il passaggio al minuto 17 del discorso, se già non l'hai sentito), al quale sarebbe giusto aggiungere proprio quel patchwork di suoni e immagini. La strategia potrebbe essere intanto di chiedere alla povera vittima di farsi anche riprendere, ogni tanto. Sono dell'opinione che quelli che hanno accettato un programma di ricerca del genere come soggetti da indagare sono abbastanza narcisisti da sopportare anche un po' di telecamera. Già i miei rilevatori sono tenuti a registrare in audio le conversazioni con i soggetti, quindi il passaggio alla videocamera non credo sia particolarmente drammatico, e in piccole dosi può produrre comunque risultati importanti in termini di documentazione. Poi i rilevatori (in quanto studenti del tuo corso) tengono un vlog dettagliato della loro attività di rilevamento, fanno in conti con l'oralità senza interlocutore eccetera, e intanto "buttano giù appunti" etnografici su quello che hanno rilevato. Poi montano un final essay con pezzi del soggetto, pezzi del vlog e pezzi di contesto (snips dalla rete, quello che sanno fare e che si serve). Poi, a parte, come rilevatori, presentano un rapporto di ricerca dettagliato.
Questo è quello che mi viene in mente.
Assieme a un'altra cosa. Mi ha scritto da poco Fiammetta Martegani per riprendere i contatti e mi chiedeva notizie del blog collettivo che ho appena fatto partire su questa ricerca. Dato che langue, e dato che invece mi rendo conto che le cose che poi ci diciamo tipo queste che ci siamo scritti potrebbero avere un valore generale, possiamo provare a usare quel canale come mezzo di comunicazione? Posso "attivarvi" come collaboratrici del blog in qualunque momento. Per cominciare, potremmo già postare questo nostro scambio di mail che cerca di ragionare un po' sulla metodologia della ricerca e su come incastrarla con la didattica.
Intanto che ci pensi ti saluto e spero veramente di poter cominciare una fruttuosa collaborazione!
Ciao
pv
piero vereni
via di pietralata 199/B19
00158 roma
ufficio 06 7259 5041
cell 333 98 12 520
pierovereni.blogspot.com
Ciao Piero,
mi scuso altrettanto per la risposta tardiva.
Per quanto riguarda il post al blog collettivo non ci sono problemi, sono assolutamente daccordo. Credo, anzi, che sarebbe una buona idea utilizzarlo anche durante il periodo del laboratorio come canale di comunicazione e scambio privilegiato durante il work in progress tra e con gli studenti. che ne dici?
Avrei bisogno di sapere di quante rilevazioni potresti aver bisogno su Milano in modo da organizzarmi in anticipo circa la tipologia ( oggetti e contesti fisici o virtuali d'osservazione e analisi ) dei gruppi di lavoro.
Non so quanti saranno gli studenti di questo laboratorio.
Stavo inoltre pensando alla questione del linguaggio: dal momento che uno dei contenuti ( fondanti e fondamentali)- e delle esercitazioni - previsti durante il lab consiste nel carattere socio - culturale dei significati linguistici ( campo semantico - contesti e posizionamento individuale e collettivo ) si potrebbe preparare un piccolo glossario ( ampliandolo progressivamente con i termini e le espressioni annotate durante le rilevazioni )per facilitare ai profani - mi includo nel gruppo - l'accesso al campo e all'oggetto della ricerca.
Non ho il tuo numero di cellulare, intanto ti lascio il mio: XXXXXXXXXXXXXXXX
Questa settimana la concentrerò sulla preparazione del laboratorio che inizierà lunedì prox. alle 13.30. Il tempo stringe......
in attesa di tue news ti invio un caro saluto
sara
---------- Initial Header -----------
From : "Piero Vereni" piero.vereni@gmail.com
To : "sabraman@libero.it" sabraman@libero.it
Cc :
Date : Thu, 18 Feb 2010 13:55:12 +0100
Subject : Re: rilevazioni et al
Cara Sara,
l'utilizzo che ipotizzi per il blog è esattamente quello che avevo in mente, quindi basta iniziare provandoci.
Il mio cellulare è qui, in fondo a ogni mia mail, nella firma.
Per il glossario, mi sembra una buona idea. Mi dai un esempio di un paio di voci che ti potrebbe interessare inserire così capisco a che livello intendi proporlo?
Ciao e a presto
Si sono incrociate le mail,
in realtà pensavo molto semplicemente alla terminologia impiegata dai soggetti ( scritta e orale ) della ricerca per definire e definirsi nel loro ambito. termini come vlog, ( ma anche blog per alcuni )o snips etc. non sono di uso comune. Immagino che l'utilizzo e il possesso di questo linguaggio sia fondamentale sia nei termini dell'appartenenza ( confini/ distanza e vicinanza culturale) dei soggetti a un certo panorama mediale sia come parte essenziale dell'osservazione e dell'analisi nelle rilevazioni. ( espressioni idiomatiche et al)
Come profana della materia non so indicarti con esattezza i termini in questione ma, forse, attraverso la lettura delle rilevazioni già fatte ( mail precedente ) potrei farmene un'idea più chiara.
ti chiamo senz'altro in settimana, se ci sono dei momenti in cui ti disturbo meno fammi sapere per cortesia. io sono in ferie obbligate per chiusura e riorganizzazione della struttura dove ho un lavoro fisso( sig!)quindi dedicherò gran parte della settimana all'organizzazione e preparazione del lab.
Date : Mon, 22 Feb 2010 10:27:55 +0100
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Ciao Pietro,
ho ricevuto l'inoltro di proposta per la collaborazione alla ricerca che hai in corso. Mi sembra un ottima iniziativa e sarò contenta di sponsorizzarla con gli studenti del laboratorio di antropologia visiva che inizierà in Marzo.
Farò senz'altro girare la mail che ci hai inviato ( lettera ai rilevatori). Nel laboratorio ci occupiamo del rapporto tra media, credenze e senso comune proponendo agli studenti di lavorare, con una microetnografia, su un tema specifico. Avevo già deciso che il tema del prox lab ( che inizierà il 1 marzo) sarà la tecnologia ( sto ancora decidendo in merito all'oggetto specifico dei vari gruppi di lavoro) e vista la tua recente mail ho pensato che forse potrei proporre ad uno dei gruppi di studenti ( il lab è rivolto agli studenti della magistrale di antropologia) selezionati di svolgere le rilevazioni di cui hai bisogno.
L'unica, e non piccola difficoltà che trovo, è quella di conciliare tali rilevazioni con una rappresentazione audio-visiva del lavoro di ricerca che è l'ambito specifico di riflessione e sperimentazione del lab. di antro visiva. shadowing e follow up ( riprendere un soggetto nel tempo con telecamera ) sarebbero fantastici ma trovalo un soggetto disposto a tanto.... te ne parlo perchè trovo l'idea del tutto stimolante.
Non so, al limite potrei chiedere agli studenti di fornire a posteriori un racconto audio - visivo ( che rispetti l'anonimato dei soggetti )sull'esperienza di rilevazione magari corredata da qualche intervista sul tema del social networking ( a te in primo luogo ) e un patchwork di immagini e suoni che forniscano spunti di riflessione e approfondimento ad ampio respiro.
Fammi sapere che ne pensi per cortesia,
un caro saluto e grazie per il tuo input
sara
Cara Sara,
scusa del ritardo con cui ti rispondo, a Roma dicono "non so più a chi dare i pezzi" ed è più o meno come mi sento.
Ok, ho pensato a come potresti gestire la questione "studenti e video" dentro un progetto come quello che sto cercando di mettere in piedi con la vostra preziosa collaborazione, e ovviamente non ho mica le idee chiare!
L'unica cosa sensata è praticamente quella che dici, tu, cioè farli lavorare a un report audio-video, un vero Vlog che potrebbero avere come compito obbligatorio (hai presente Scully che torna da umano dopo essere stato l'Avatar Navi e la dottoressa lo costringe a fare il vlog? Ecco, una cosa del genere) con tutte le complicatezze cognitive e comunicative che un vlog comporta (ne parla un poco Michael Wesch nel suo fantastico speech dato alla Library of Congress il 23 giugno 2008.Trovi il passaggio al minuto 17 del discorso, se già non l'hai sentito), al quale sarebbe giusto aggiungere proprio quel patchwork di suoni e immagini. La strategia potrebbe essere intanto di chiedere alla povera vittima di farsi anche riprendere, ogni tanto. Sono dell'opinione che quelli che hanno accettato un programma di ricerca del genere come soggetti da indagare sono abbastanza narcisisti da sopportare anche un po' di telecamera. Già i miei rilevatori sono tenuti a registrare in audio le conversazioni con i soggetti, quindi il passaggio alla videocamera non credo sia particolarmente drammatico, e in piccole dosi può produrre comunque risultati importanti in termini di documentazione. Poi i rilevatori (in quanto studenti del tuo corso) tengono un vlog dettagliato della loro attività di rilevamento, fanno in conti con l'oralità senza interlocutore eccetera, e intanto "buttano giù appunti" etnografici su quello che hanno rilevato. Poi montano un final essay con pezzi del soggetto, pezzi del vlog e pezzi di contesto (snips dalla rete, quello che sanno fare e che si serve). Poi, a parte, come rilevatori, presentano un rapporto di ricerca dettagliato.
Questo è quello che mi viene in mente.
Assieme a un'altra cosa. Mi ha scritto da poco Fiammetta Martegani per riprendere i contatti e mi chiedeva notizie del blog collettivo che ho appena fatto partire su questa ricerca. Dato che langue, e dato che invece mi rendo conto che le cose che poi ci diciamo tipo queste che ci siamo scritti potrebbero avere un valore generale, possiamo provare a usare quel canale come mezzo di comunicazione? Posso "attivarvi" come collaboratrici del blog in qualunque momento. Per cominciare, potremmo già postare questo nostro scambio di mail che cerca di ragionare un po' sulla metodologia della ricerca e su come incastrarla con la didattica.
Intanto che ci pensi ti saluto e spero veramente di poter cominciare una fruttuosa collaborazione!
Ciao
pv
piero vereni
via di pietralata 199/B19
00158 roma
ufficio 06 7259 5041
cell 333 98 12 520
pierovereni.blogspot.com
Il giorno 16 febbraio 2010 12.06, sabraman@libero.it <sabraman@libero.it> ha scritto:
Ciao Piero,
mi scuso altrettanto per la risposta tardiva.
Per quanto riguarda il post al blog collettivo non ci sono problemi, sono assolutamente daccordo. Credo, anzi, che sarebbe una buona idea utilizzarlo anche durante il periodo del laboratorio come canale di comunicazione e scambio privilegiato durante il work in progress tra e con gli studenti. che ne dici?
Avrei bisogno di sapere di quante rilevazioni potresti aver bisogno su Milano in modo da organizzarmi in anticipo circa la tipologia ( oggetti e contesti fisici o virtuali d'osservazione e analisi ) dei gruppi di lavoro.
Non so quanti saranno gli studenti di questo laboratorio.
Stavo inoltre pensando alla questione del linguaggio: dal momento che uno dei contenuti ( fondanti e fondamentali)- e delle esercitazioni - previsti durante il lab consiste nel carattere socio - culturale dei significati linguistici ( campo semantico - contesti e posizionamento individuale e collettivo ) si potrebbe preparare un piccolo glossario ( ampliandolo progressivamente con i termini e le espressioni annotate durante le rilevazioni )per facilitare ai profani - mi includo nel gruppo - l'accesso al campo e all'oggetto della ricerca.
Non ho il tuo numero di cellulare, intanto ti lascio il mio: XXXXXXXXXXXXXXXX
Questa settimana la concentrerò sulla preparazione del laboratorio che inizierà lunedì prox. alle 13.30. Il tempo stringe......
in attesa di tue news ti invio un caro saluto
sara
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From : "Piero Vereni" piero.vereni@gmail.com
To : "sabraman@libero.it" sabraman@libero.it
Cc :
Date : Thu, 18 Feb 2010 13:55:12 +0100
Subject : Re: rilevazioni et al
Cara Sara,
l'utilizzo che ipotizzi per il blog è esattamente quello che avevo in mente, quindi basta iniziare provandoci.
Il mio cellulare è qui, in fondo a ogni mia mail, nella firma.
Per il glossario, mi sembra una buona idea. Mi dai un esempio di un paio di voci che ti potrebbe interessare inserire così capisco a che livello intendi proporlo?
Ciao e a presto
Il giorno 22 febbraio 2010 09.22, sabraman@libero.it <sabraman@libero.it> ha scritto:
Si sono incrociate le mail,
in realtà pensavo molto semplicemente alla terminologia impiegata dai soggetti ( scritta e orale ) della ricerca per definire e definirsi nel loro ambito. termini come vlog, ( ma anche blog per alcuni )o snips etc. non sono di uso comune. Immagino che l'utilizzo e il possesso di questo linguaggio sia fondamentale sia nei termini dell'appartenenza ( confini/ distanza e vicinanza culturale) dei soggetti a un certo panorama mediale sia come parte essenziale dell'osservazione e dell'analisi nelle rilevazioni. ( espressioni idiomatiche et al)
Come profana della materia non so indicarti con esattezza i termini in questione ma, forse, attraverso la lettura delle rilevazioni già fatte ( mail precedente ) potrei farmene un'idea più chiara.
ti chiamo senz'altro in settimana, se ci sono dei momenti in cui ti disturbo meno fammi sapere per cortesia. io sono in ferie obbligate per chiusura e riorganizzazione della struttura dove ho un lavoro fisso( sig!)quindi dedicherò gran parte della settimana all'organizzazione e preparazione del lab.
Date : Mon, 22 Feb 2010 10:27:55 +0100
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