venerdì 30 aprile 2010

Coppia facebook

Ciao a tutti,
Ho realizzato un'intervista a Jenny e Michele, una coppia che si è conosciuta tramite il socialnetwork facebook. Sono riuscito a caricarla su youtube, questo è il link:

http://www.youtube.com/watch?v=WGOkTZy1qYQ

Non è stato purtroppo possibile intervistarli di fronte alla loro attivita sui socialnetworks in quanto Michele, successivamente al loro incontro ha aperto un locale e la cosa lo impegna praticamente tutta la giornata e nei weekend quindi è stato possibile parlare con loro solo all'interno del locale. In ogni caso sono emersi a mio parere spunti di riflessione molto interessanti:

_Si sono conosciuti sul socialnetwork, non si erano mai visti prima nonostante fossero residenti della stessa città.

_Hanno utilizzato in un primo momento messaggi istantanei per poi passare a dialogare attraverso la chat di facebook.

_Dopo il loro incontro hanno continuato ad utilizzare facbook scambiandosi dediche.

_Michele utilizza tutt'ora facebook non più come mezzo privato ma come mezzo di lavoro per promuovere l'attività del suo locale attraverso:
° fan club
°promozione di eventi

La qualità del video non è il massimo però le tempistiche mie e loro non mi hanno concesso di realizzare di meglio.
Stasera o domenica realizzerò un'altra intervista frontale ad una grafica, artista, illustratrice per l'infanzia, mentre utilizza i socialnetworks e, ci illustrerà i diversi socialnetworks che utilizza in che modo e i perchè delle sue scelte. Cercherò di realizzare l'intervista in qualità migliore e addentrandomi nel mezzo multimediale.
Buon week end!
Francesco

mercoledì 28 aprile 2010

Interviste a ipotetiche "Nonna Piera"

Ciao a tutti,
scusate ma nel post precedente ho dimenticato di aggiungere questa informazione: ho raccolto 4 viedo su ipotetiche/i "Nonna Piera" relativamente all'dea che persone con un target di età compreso tra i 55 e i 68 anni possono avere dei SN. Quello che emerge (poi i video lipotremo vedere lunedì in classe) è che queste persone non hanno ben chiaro cosa indichi l'espressione SN. Se si citano alcuni SN allora asseriscono positivamente (nel senso che più o meno sanno di che cosa si tratta), ma non sanno spiegarne l'uso. Inoltre l'utilizzo del pc e di internet che fanno è direttamente collegato a ricerche personali (vario tipo), tuttavia non riescono a immaginare dove stiano (in termini spaziali) le informazioni che ricavano da Internet. Ecco questo quanto emerso da queste poche interviste. Vedo di riuscire a raccoglierne almeno altre due...
ambra

intervista perosne non udenti

Ciao a tutti,
volevo avvisarvi che purtroppo le 3 persone non udenti che ho contattato per le interviste relative ai SN non potranno venire il giorno 10 Maggio nelle ore del Laboratorio come in precedenza proposto. Si è deciso per la mattinata di sabato 15 Maggio: ci ritroveremo in U7 alle 10, in aula ancora da definire. Io direi che chi fosse interessato a seguire dal vivo questa intervista un pò particolare potrà raggiungerci in U7 (non mancherò di aggiornarvi sull'aula) quella mattina. Per allora chiederei alla Porf. Bramani in prestito le tre telecamere, perchè con quella che potevo avere in prestito sembrano esserci dei problemi nel trasferimento dei file registrati, quindi preferirei evitare problemi. Mi rendo conto che così si andrà a ridosso dell'ultima lezione del Laboratorio, ma prima purtroppo non riesco a organizzare! Il materiale che raccoglierò quel sabato poi potremo visionarlo e montarlo nelle ore dell'ultima lezione.
Un saluto a tutti,
ambra

Shadowing, prima rilevazione

Buongiorno a tutti,
ieri ho svolto la mia prima rilevazione seguendo la metodologia dello shadowing. E' molto difficile dirvi in sintesi come è andata; direi genericamente molto bene, ma si è trattato di un'esperienza molto complessa, oltre che molto faticosa, per cui vorrei poco alla volta postare una relazione ben fatta per permettervi di condividere le mie osservazioni e riflessioni. Vi chiedo un po' di pazienza perchè (shifto da pubblico a privato), come accennavo a lezione, domenica pomeriggio i ladri sono entrati in casa mia mentre portavo il mio bimbo a comprare un gelato. Mi hanno rubato tutto il rubabile e anche cose che non aveva alcun senso rubare, compreso il pc, nel quale avevo tutto il mio lavoro di ricerca, studio e tutto quello che concerne la mia professione, oltre a buona parte della mia vita privata. Oltre al danno la beffa: il ladro si è ferito entrando e ha imbrattato la mia casa e la biancheria di ogni cassetto di sangue. Insomma un orrore. (sono fatti privati, ma avevo bisogno di condividere: anch'io sto cercando una dimensione costruttiva con la quale partecipare ai SN. Tornando alla rilevazione, oggi pomeriggio installerò il nuovo pc, per cui a breve dovrei riuscire a cominciare a scrivere la relazione.
A caldo vi dico che è stato bellissimo; il soggetto osservato e il suo ambiente di vita e lavoro sono così lontani da me che ho avuto una sensazione di vero e proprio shock culturale, ma questo ha contribuito a farmi mettere in discussione le cornici da cui partivo per la mia osservazione, per cui è stato molto utile.
Non so esattamente chi avesse individuato il soggetto (lei è stata molto vaga in merito), ma mi complimento perchè per la nostra ricerca si è rivelata una fonte preziosissima. Nella mia relazione contavo di condividere con voi la sua attività con i SN che, presumo, si interrompe solo quando lei va a dormire (e mi sembra di capire dorma pochissimo). Vorrei inoltre (e qui chiedo l'opinione dei prof.) utilizzare uno stile narrativo, perchè mi consentirebbe di passare con naturalezza dall'analisi dei dati raccolti alle mie sensazioni e impressioni mentre li raccoglievo, che sono sicuramente importanti, dato che hanno determinato il mio modo di osservare.
E' stato fondamentale l'uso della videocamera come strumento di osservazione; a questo però ho affinacato numerose pagine di note scritte, proprio per non tralasciare il tono emotivo, le impressioni e opinioni che venivo via via sviluppando.
Ora mi pongo uno scrupolo e vorrei avere la vostra opinione: se la persona dovesse entrare nel nostro blog e leggere la mia relazione potrebbe non prendere positivamente tutti i miei commenti. Devo fare una relazione pro-soggetto-osservato o mantenere la completa libertà di espressione? Scusate la domanda, magari i prof. sorrideranno nel leggerla, magari con l'antropologia c'entra poco ed è uno scrupolo ridicolo, però mi rendo conto che il contenuto dei nostri messaggi è sempre modulato sui nostri ipotetici interlocutori che, nella loro partecipazione virtuale, contribuiscono a loro volta a plasmare e costruire i nostri contenuti.
Alessandra

martedì 27 aprile 2010

ERQ Call for papers

Ciao a tutti,
vi linko il Call for papers che mi ha inviato Piero e del quale vi ho già distribuito le fotocopie a lezione. L'idea di Piero era quella di realizzare una scrittura a più mani: noi possiamo concentrarci sulla ns esperienza didattica di etnografia dei sn attraverso i sn.
Chi vuole contribuire posti, dopo aver letto attentamente il testo che vi linko, i suoi scritti con titolo ( ERQ Call for papers) e tag ( propongo: social networks e videoetnografia e proposte e modalità di ricerca e didattica).
Chi ha postato potrà lavorare lunedì prox alla redazione finale del ns contributo.
http://www.easst.net/node/2525
sara
ciao a tutti/e,
visto che i commenti, a volte, passano inosservati ( interessante ) vi segnalo qui di dare un'occhiata al mio commento ai sunti postati nell'incontro di ieri.
i lavori individuali e di gruppo procedono; oggi Alessandra effettuava la prima rilevazione con l'ausilio del mezzo audio - visivo di registrazione. Ci ha promesso che domattina ci farà sapere come è andata e una sintesi dei suoi commenti, diciamo, a caldo.
Ho riguardato velocemente il video che ho provato a postare ieri su youtube e linkare sul blog: l'audio è ancora molto basso. provvederò ad acquistare un microfono esterno. Sarebbe utile che tutti voi provaste a postare progressivamente i vostri materiali su youtube in modo da consentirne la visione ( e riflessione ) a tutti.
Come diceva Piero: " POSTATE GENTE, POSTATE".
In ultimo: sfruttate le potenzialità e le risorse del mezzo audio - visivo di registrazione. Le interviste possono essere interessanti ma più nello specifico risulta importante costruire una visione dei soggetti all'opera e in interazione con i sn. L'idea, e passatemi l'insistenza, è quella di includere l'esperienza sia nel processo di conoscenza che in quello di comunicazione, trx, di questa conoscenza. ( MacDougall)
Cerchiamo di mettere in atto un'antropologia performativa....
un caro saluto
sara

lunedì 26 aprile 2010

progetto rapporto non udenti con i SN

Posto relativamente al progetto del rapporto dei non udenti con i sn che ho proposto.

Da quanto emerso in precedenza e dalle riflessioni di questi giorni, ho pensato di seguire il programma di interviste (elenco domande) proposto da Ilaria G. in un post precedente, ma con qualche piccola modifica (quando troverò il modo di allegare un file wor lo inoltro a tutti!).
Come stabilito oggi in classe l'intervista avverrà in classe durante le ore di laboratorio il giorno 10 Maggio. A tal proposito attendo comunque conferma dei partecipanti non udenti, e provvederò a comunicarvi tempestivamente eventuali spostamenti di data! Penserei di mantenere la telecamera/e fissa/e come stabilito in precedenza anche per motivi prettamente logistici e pratici. Durante l'intervista Alessandra Checchetto farà da traduttrice estemporanea LIS/italiano, e di questo la ringrazio tantissimo! In questo modo si potrà ottenere una videoregistrazione in cui non saranno necessari sottotitoli e ci sarà immediatamente la dimensione del dialogo in lingua dei segni e il significato di quanto si sta dicendo (intervistatore/intervistato). Le registrazioni ovviamente saranno simili a quelle proposte da Ilaria G. oggi a lezione, statiche, ma per i motivi sopra detti. Tuttavia nulla esclude che poi durante l'intervista intervengano motivi di novità/creatività senza per forza seguire punto per punto la lista di domande.

Bene, penso sia tutto. grazie ancora ad Alessandra per la disponibilità!

Un saluto a tutti,
ambra

Progetti rilevazione

ciao a tutti,

scriviamo un post collettivo per riportare i nostri propositi su come proseguire nelle interviste.

-Ilaria: cercherò di realizzare un montaggio che unisca le sequenze dei vari filmati relative a un tema specifico: gli aspetti positivi e negativi dei SN così come sono stati rilevati dai soggetti intervistati.

-Alessandra e Francesca: inizieremo a realizzare delle rilevazioni con l'intento di utilizzare un tipo di intervista semistrutturata attenendoci allo schema proposto da Ilaria. abbiamo pensato di intervistare due soggetti, di cui uno che utilizza abitualmente i SN e l'altro che ne ha preso le distanze. abbiamo definito i temi che toccheremo, seguendo lo sviluppo naturale della conversazione; in particolare tenteremo di approfondire la tematica del rapporto tra sfera privata e sfera pubblica, indagando la diversa gestione degli spazi pubblici e privati sui SN, la distanza tra amicizie reali e virtuali, le modifiche intervenute nella gestione delle relazioni e degli eventi dopo l'avvento dei SN.

buon lavoro a tutti!

Ilaria, Alessandra e Francesca
Ciao, siamo Martina, Sarah, Ambra e Francesco.
Oggi, durante il laboratorio, abbiamo visto i filmati che alcuni di noi hanno realizzato durante la settimana. In particolare Martina, Sara e Sarah hanno approfondito il tema di organizzazione di eventi (flash mob) tramite social network.
Martina e Sara si sono recate all'appuntamento per la "battaglia di cuscini" organizzatosu www.pillowfightmilano.it e pubblicizzato su facebook; un evento che aveva oltre 17000 adesioni.
In realtà l'evento non c'è stato, causa maltempo e disorganizzazione, ma Martina e Sara hanno comunque incontrato e intervistato una ventina di ragazzi che erano ugualmente presenti per l'evento.
Sarah invece si è recata all'appuntamento lanciato e pubblicizzato su facebook per il "botellon": una sorta di festa in piazza in cui gli studenti si incontrano di sera davanti all'università e ballano, bevono e festaggiano per tutta la notte.

Riflessioni emerse:
- un evento "costruito" su internet come la Battaglia di cuscini, può dimostrarsi fallimentare e non attendibile, il che ha permesso agli stessi intervistati di riflettere sul "fatto" e a noi di mettere in evidenza il rapporto reale/non reale;
- si è potuto vedere come persone di differente età abbiano differenti opinioni sulle amicizie coltivate tramite SN (per es. una intervistata di 18 anni, ha detto che è felice di aver ritrovato amicizie passate tramite SN e che ora mantiene; mentre un intervistato di 30 anni circa ha affermato che se una amicizia si è persa nel passato c'è stato un motivo buono per cui è inutile recuperarla tramite un SN)
- relativamente alla domanda "che futuro pensi avranno i SN?" la maggior parte degli intervistati (che promuovono propria attività) ha risposto che i SN saranno utili soprattutto per organizzazione di eventi e adesione.

Altro tema emerso è stato quella della ipotetica "Nonna Piera" (vedere post Prof.ssa Bramani). Relativamente a questo ciò che si è notato è che le persone della fascia "terza età" con frequenza non hanno idea di che cosa siano i SN, e in particolare si denota una fatica a concepire lo spazio "alternativo" che creano i SN, come anche le e-mail. A tal proposito Ambra e Francesco si presteranno a fare delle registrazioni di ipotetiche "Nonna Piera" per far emergere, utilizzando il mezzo audio-visivo, questo aspetto.

Un saluto
Martina, Sarah, Ambra e Francesco

prova youtube

Ciao a tutti,
provo a postare il link di un video di prova che ho caricato su youtube per provare a verificarne l'uso personalmente e per capire se pootremmo utilizzarlo come canale di comunicazione e scambio dei nostri materiali audio - visivi. Ho fatto vari tentativi a causa dell'audio che risultava sempre troppo basso e rendeva quasi impossibile l'ascolto, mi auguro che questo ultimo tentativo sia più ascoltabile.
http://www.youtube.com/user/TheSarabramani
lo verificheremo a lezione.
un caro saluto a tutti
sara

giovedì 22 aprile 2010

Buongiorno a tutti,

purtroppo non ho potuto essere presente all'ultimo incontro di laboratorio, ma parlando con Monica e Sara e leggendo il blog ho potuto capire di cosa ognuno ha deciso di occuparsi..

Domenica e ieri però ho mandato due mail alla prof. spiegando cosa vorrei fare..non ricevendo risposta ho pensato che magari ci sono stati problemi nella lettura/ricezione delle stesse e quindi lo scrivo anche qui per maggiore sicurezza..

Pensavo ad un'intervista a più soggetti..con un'impostazione però abbastanza schematica e veloce e che vada a coprire con le domande poste campi generali sulla tematica dei SN, per poter inserire poi nel lavoro collettivo e ultimato qualche intervista veloce qua e là appunto..

Ho pensato ad uno schema di domande quale:

- NOME
- ETà
- PROFESSIONE
- USI SPESSO I SN DURANTE LA TUA GIORNATA?
- QUALI SN CONOSCI MEGLIO? (qui potrei citarne io qualcuno per indirizzare il soggetto a capire di cosa si sta parlando..oppure lasciare la domanda aperta..cosa pensate sia meglio?!)
- QUANTO LI USI E PERCHé?
- CREDI CHE ESSI POSSANO PORTARE AD UNA MAGGIORE DEMOCRATIZZAZIONE, PER POTER ESPRIMERE MEGLIO LE PROPRIE IDEE? FAMMI QUALCHE ESEMPIO..
- HAI SENTITO PARLARE DELLA POSSIBILITà DI ORGANIZZAZIONE DI EVENTI ANCHE DI PORTATA NAZIONALE TRAMITE SN? COSA NE PENSI?
- HAI MAI ORGANIZZATO O PARTECIPATO TU STESSO AD UN EVENTO ORGANIZZATO SU FACEBOOK O ALTRI SN? SE Sì A COSA?
- QUANTO SEI D'ACCORDO CON LA CONDIVISIONE DELLA PROPRIA VITA PRIVATA TRAMITE I SN? QUANTO SECONDO TE SI "PUò" DIRE E QUANTO NO? QUAL è IL LIMITE DA NON DOVER SUPERARE?
- RIASSUMENDO, ELENCAMI TRE ASPETTI POSITIVI E TRE ASPETTI NEGATIVI DEI SN A TUO AVVISO

Nel montaggio poi si vedrebbero queste interviste una dietro l'altra oppure messe qua e là tra i diversi lavori proposti, come tematica generale che viene ascoltata ogni tanto nel filmato finito (io ho pensato ad un massimo di 6 soggetti perché non credo di riuscire a farne di più..)..e il tutto credo durerebbe circa 6 minuti..calcolando un minuto a soggetto..

Cosa ne pensate? L'idea è accettabile? Così posso organizzarmi per registrare le interviste e portarle poi per lunedì prossimo, 26 aprile.

A presto!

Ilaria

lunedì 19 aprile 2010

relazioni ed eventi, online e offline e consiglio bibliografico

Grazie a tutti (tutte anzi) per i post che sono sempre stimolanti. Provo qui a tirare un poco le fila di alcune suggestioni, senza pretesa di essere esaustivo (anche perché a quest'ora essere esaustivo sarebbe proprio dura).
1. Sara B. e Carlotta affrontano due questioni complementari. La prima il passaggio delle relazioni sociali individuali dal web alla "vita reale" (cito, ma dico subito che non mi piace l'espressione, come se stare davanti al pc a chattare o postare su Fb non fosse vita reale; preferisco l'opposizione online/offline per distinguere i due momenti di interazione, che sono parimenti reali, per come la vedo io), mentre Carlotta si pone la questione collettiva degli eventi, sempre nel loro passaggio on- off-line. Su questo ho provato a ragionare proprio da poco e su buzz è uscita una microdiscussione che può dare qualche contributo. In sostanza, il punto forte della mia argomentazione è che dentro i SN ci mettiamo un sacco di investimento emotivo, ma non è ben chiara (almeno a me) la natura di questo investimento, che chiamiamo "amicizia" ma amicizia non è, che ci fa stare male quando si scolla troppo tra on- e off-line (quando quel che succede online in termini di partecipazione non riesce a riprodursi con intensità comparabile offline) e che insomma non ha ancora un nome sociale, dato che si tratta di uno stato d'animo direi nuovo. Un conto è avere un progetto e non vederlo realizzato (frustrazione), un conto è avere degli amici e sentirsi traditi (delusione) ma non sappiamo ancora come nominare un "progetto di relazione" che a me sembra un modo utile di definire i SN. I miei 500 amici su Fb sono in buona parte delle crisalidi, degli embrioni, delle potenzialità (o almeno, io da qualche parte dentro di me li vedo in questo modo) e le proposte di travaso offline sono il tentativo di verificare (o la speranza di confermare) quella "disposizione all'amicizia" (dispositio in senso proprio aristotelico-tomista, una sorta di precondizione, di orientamento generale per poter ipotizzare un'attività). Si tratta, mi pare, di una forma di relazione sostanzialmente nuova. Finora, i "conoscenti" erano tali non solo per il limitato coinvolgimento emotivo con cui li trattavamo, ma anche per la limitata strumentazione di comunicazione nei loro confronti: di un conoscente non si aveva il telefono o l'indirizzo ed entrarci in contatto voleva dire trovare un mediatore. Adesso, con Fb e i SN in generale, possiamo comunicare immediatamente e intimamente con dei conoscenti come fino a poco fa facevamo solo con gli amici, e questo secondo me produce diversi scompensi emotivi che andrebbero indagati secondo questa linea di ricerca, sia nella relazione diadica  o personale (come mi pare interessi a Sara B.) sia nella sua dimensione collettiva (Carlotta).
2. Sullo shadowing non ho riferimenti bibliografici oltre a quello utilissimamente commentato da Alessandra Checchetto, ma mi sento di suggerire una lettura più generale sulla ricerca sul campo perché affronta molti dei temi che stiamo dibattendo (interferenza dell'osservatore, realtà della rappresentazione etnografica, produzione del dato vs perdita del dato per calo di attenzione) anche se lo fa senza alcun riferimento ai SN o all'antropologia visuale (anzi, è un po' attardato a descrivere un mondo "prima dei media" direi). Si tratta di
Jean Pierre Olivier de Sardan (il cognome è Olivier de Sardan), La politica del campo. Sulla produzione di dati in antropologia, originariamente pubblicato nel 1995 in francese, di cui ora esiste un'ottima traduzione in Francesca Cappelleto (a cura di), Vivece l'etnografia, Firenze, Seid, 2009, pp.27-63. Si tratta di un testo densissimo ma che riesce a dar conto di un sacco di questioni teoriche e pratiche della ricerca sul campo, molte delle quali potrebbero interessare quante si apprestano a partire con le loro ricerche etnografiche. E' meritorio lo sforzo di sistematizzare una metodologia per certi versi inafferrabile, senza ridurla a ridicoli tecnicismi e senza occultarla dietro un alone quasi misticheggiante. Oltre a insistere sulla "politica del terreno", mettendo in luce l'interazione tra l'etnografo e la complessità sociale del gruppo che studia (forse meno interessante per noi che per ora ci limitiamo a studiare a fondo pochi soggetti percepiti come individui), il saggio è illuminante nel modo in cui descrive in dettaglio le quattro fonti dei dati antropologici, vale a dire: 1. osservazione partecipante; 2) colloqui; 3) censimenti e 4) fonti scritte. Io credo che una lettura almeno di questa parte potrebbe essere molto utile a tutti per la metodologia, dato che molte delle domande che ci stiamo facendo trovano in questa ripartizione delle modalità di raccolta dei dati diverse proposte di risposta interessanti.

Brain storming lezione del 19 aprile

Ciao a tutti,
siamo Martina, Lorena, Sara B., Carlotta e Sarah. Come c'è stato richiesto dalla prof.ssa Bramani ci siamo confrontate su quelli che potrebbero essere i temi e le modalità sul nostro piccolo documentario/ricerca sui social network. Sono emerse diverse idee:
Martina ha proposto di fare delle interviste attraverso il mezzo di Skype(molto intressante dal punto di vista visivo perchè intervistato ed intervistatore comunicano a distanza per mezzo del computer) partendo da domande molto generali sulla natura e significato dell'utilizzo dei social network o viceversa del suo rifiuto.
Lorena propone di fare interviste qualitative integrate a quelle quantitative, in cui si possa approfondire l'idea che sta dietro l'utilizzo di questo mezzo(in collegamento con l'idea di Sara B. di intervistare degli informatici per capire come sono nati i social network e quale fosse il loro utilizzo in principio)
Sara B. inoltre crede sia interessante capire come nascono le relazioni sociali a partire dal web e come poi si possano trasformare le relazioni già esistenti nella vita reale.
Carlotta vorrebbe focalizzare sul ruolo dei social network nella creazione di eventi(Flash mob, Botellon, Meeting, feste, concerti, mostre...). Interessante a questo proposito è leggere l'articolo di Alessandra Retico uscito su "Repubblica" del 18 aprile intitolato "Facebook ti invita in piazza e l'aperitivo diventa raduno". La modalità di ricerca proposta è incentrata sulle due fasi fondamentali di questo tipo di eventi: loro organizzazione e l' effettiva realizzazione, integrando tutto questo con delle interviste in loco.
Martina, Lorena, Sara B., Carlotta e Sarah

progetti individuali di ricerca

Proponiamo un post di gruppo (Ambra, Alessandra e Francesca) in relazione ai progetti individuali che abbiamo deciso di sviluppare fino al termine del laboratorio:

-Francesca: ho pensato di affrontare il tema del rapporto tra la sfera pubblica e privata in relazione all'utilizzo dei social networks. partendo dal presupposto che ognuno di noi ha un sé pubblico e uno privato ritengo interessante osservare come il confine tra la sfera più intima e quella sociale si modifichi nel passaggio alla realtà virtuale. In particolare intendo soffermarmi sulle modalità di costruzione delle relazioni di "amicizia" nella vita concreta e quella parallela dei social networks.

-Alessandra: anch'io intendo soffermarmi sul tema del rapporto pubblico-privato. in particolare altre questioni su cui posso focalizzarmi sono: la gestione degli spazi pubblici rispetto a quelli privati anche all'interno dei social networks e la costruzione dell'appartenenza a gruppi e comunità nel contesto virtuale in contrapposizione a quello reale.

insieme abbiamo pensato come procedere nella ricerca. lo strumento che utilizzeremo è quello delle interviste condotte su soggetti all'interno dei contesti propri d'utilizzo dei social networks. avvalendoci delle riprese audiovideo, intendiamo fare una ricognizione dell'ambiente e del modo di interagire dell'utente con il mezzo, per poi porre delle domande che permettano di problematizzare un uso a volte non concettualizzato dello stesso. ai fini di questa rilevazione abbiamo deciso di effettuare la ricerca in coppia, in modo tale da cogliere anche la dimensione dinamico-relazionale del rapporto ricercatrici-oggetto di ricerca.

-Ambra: il progetto che propongo si discosta un poco da quelli proposti da Francesca e Alessandra. Infatti sono interessata a sviluppare la tematica della costruzione del sé nella comunità dei non vedenti (ovviamenti su un gruppo ristretto di partecipanti!!!) utilizzando i social network. L'utilizzo dei social network da parte dei non udenti è una opportunità di comunicare immediatamente, a grande distanza, con amici, parenti, ecc. (come accade anche per noi udenti, ovviamente), ma la cosa fondamentale è che permette di scrivere i pensieri, i messaggi, ecc., cosa non fattibile col linguaggio dei segni. In realtà però i soggetti non udenti come sfruttano il mezzo "social network"? Come gestiscono il loro sé in questa realtà "eterea"? Come si pongono nei confronti di questo mezzo? Riterrei importante valutare questo. L'idea sarebbe quindi di condurre una indagine utilizzando il mezzo audio-visivo come strumento di esplorazione di questa dimensione che i non udenti creano rapportandosi al social network, per esempio sfruttando una conversazione di gruppo che potrebbe essere ripresa ponendo la telecamera su un cavalletto, e registrando direttamente la loro interazione col social network. Il fatto di porre la telecamera su un cavalletto permetterebbe di fare diverse cose dal mio punto di vista: prima di tutto consentirebbe a me (in questo caso l'intervistatrice) di interagire coi suggetti non udenti utilizzando il loro linguaggio, quello dei segni, cosa che tenendo una telecamera in mano non mi sarebbe possibile; inoltre mantenendo ferma la telecamera riproporrei la dimensione delle coordinate ben precise dei segni usati nella comunicazione non udente (precisa spazialità di ogni gesto); e un 'ultima cosa, per rendere anche la dinamicità di questa comunicazione, utilizzerei tre telecamere in contemporanea per poter riprendere da tre posizioni diverse il dialogo che si creerebbe, ciò permetterebbe di avere tre punti di vista differenti sulla conversazione di gruppo.

Francesca, Alessandra, Ambra

sabato 17 aprile 2010

Shadowing

Buongiorno a tutti,
visto che ci è stata offerta la possibilità di effettuare la rilevazione secondo la tecnica dello shadowing e io sono una delle osservatrici, chiederei di condividere in questo spazio qualche riferimento teorico alla tecnica stessa. Per esempio io ho avuto l'occasione di studiare il testo di Marianella Sclavi, che insegna Antropologia Culturale al Politecnico di Milano. Il libro si intitola:
'A una spanna da terra. Indagine comparativa su una giornata di scuola negli Stati Uniti e in Italia e i fondamenti di una "metodologia umoristica"'.
in questo testo l'autrice racconta la sua esperienza in qualità di osservatrice, secondo la tecnica dello shadowing, condotta in alcune giornate di studio in due scuole superiori: una di New York e l'altra di Roma.
Ciò che mi è sembrato particolarmente interessante è stata la metodologia umoristica applicata all'osservazione: ha approfittato di tutti gli scarti, le incongruenze, i momenti di imbarazzo e le difficoltà comunicative (di codifica e decodifica potremmo dire) per farne momenti privilegiati di osservazione, in quanto sono proprio questi momenti a rivelarci le cornici culturali nelle quali siamo inseriti e in base alle quali tendiamo a giudicare gli eventi e ad operare cognitivamente. Se non riusciamo a prendere coscienza di queste matrici, la nostra osservazione non può che essere inconsapevolmente viziata. Io credo che anche noi, nel condurre la nostra ricerca etnografica, partiamo con dei pre-giudizi culturali nei confronti dei s.n. che sicuramente stanno già influenzando la qualità del dibattito che conduciamo in classe e sul blog. Sarebbe interessante svelarli e magari farne occasione per una privilegiata prospettiva di osservazione. Mi piacerebbe leggere altre opinioni e riferimenti teroici sullo shadowing da parte vostra.
Grazie

mercoledì 14 aprile 2010

Discussione su Facebook

Visto che Sara ha segnalato una serie di temi di discussione, mi sento di poter contribuire segnalando alcuni post che ho pubblicato sul mio blog più o meno nell'ultimo anno. Qui ci sono i post taggati "facebook", mentre questi sono quelli taggati "social network". Non tutti sono utili, ma credo che alcuni possano aprire un poco la discussione o suscitare ulteriori domande. Ricordo poi a tutti che la letteratura sui social network è già molto vasta, ma ha il vantaggio di essere postata in forme social, per cui si trova quasi tutto. La guru di riferimento è danah boyd che aggiorna regolarmente la sua pagina di bibliografia. Forse l'ho già detto, ma repetita juvant.
Se qualcuno legge i miei post, tenga conto che sono scritti con uno stile da blogger, non certo accademico...

rilevazioni

Ciao a tutti,
prima di tutto un messaggio operativo:
Piero mi ha passato il contatto ed ho scritto una mail ad uno dei soggetti che si erano resi disponibili su Milano. Attendo una sua risposta e poi vi aggiorno, in particolare sulla disponibilità del soggetto ad essere ripresa con la telecamera. Ho scritto a Monica, Margherita e ad Alessandra per informarle di questo. La mail che mi ha lasciato Alessandra però continua a darmi errore di consegna ( alessandrach@hotmail.com). Posto qui questo messaggio chiedendo ad Alessandra di mettersi in comunicazione con me via mail ( sabraman@libero.it ) al più presto. Ho provato a sostituire gmail ad hotmail e la mail è partita ma il destinatario è un' incognita.

Ringrazio Piero per i suoi post/v-log ( possiamo chiamarlo in questo modo ?). Lunedì a lezione abbiamo letto e guardato assieme il tutto cercando di utilizzare le questioni che sono emerse attraverso il blog per costruire dei percorsi di ricerca complementari e/o alternativi alle rilevazioni.

Dalla discussione e dal lavoro di gruppo sono emersi in particolare questi oggetti di ricerca:
- ridefinizione della distinzione tra sfera pubblica e privata
- immaginario collettivo sui social networks ( usi/funzioni/tipo di comunicazione e interazioni )
- esperienze di social networks che hanno prodotto delle aggregazioni ( a livello sociale, politico, culturale) al di fuori dello spazio virtuale.
- differenze e simulitudini tra differenti social networks ( per esempio face book/my space ) e social networkers.
- sincerità/finzione in rapporto alla costruzione del sé atttraverso l'utilizzo del social networks
- costruzione di comunità ( noi ) attraverso l'utilizzo del social networks.
( se vi sembra che manca qualcosa , aggiungetelo per cortesia. )
Abbiamo cercato di declinare questi oggetti in interrogativi di ricerca e di definire operativamente come e in interazione con chi si potevano costruire i differenti contesti di ricerca.
Tutti coloro che non si sono resi disponibili alle rilevazioni devono, per lunedì prossimo, scegliere il loro oggetto di ricerca e definire come hanno intenzione di procedere nel loro lavoro tenendo presente la specificità, sia in termini di conoscenza che di comunicazione, del mezzo di registrazione audio - visivo.
Una delle potenzialità dei mezzi di registrazione audio - visivi è quella di restituire la dimensione intersoggettiva delle conoscenze aquisite sul campo e di implicare direttatemente l'esperienza, piuttosto che una riflessione sull'esperienza. Una cosa non esclude l'altra ma è bene tenere presente queste distinzioni e pensarle come risorse da utilizzare nel lavoro.
Per ora passo e chiudo.
un caro saluto a tutti voi
sara

domenica 11 aprile 2010

Ecco il video con i miei commenti, da YouTube. La qualità è orribile, ma il mio originale non era così pixellato. Dev'essere successo nella conversione per YouTube, dato che avevo già impostato una qualità bassa. Scusate.
Nota: pensavo che fosse un modo facile e rapido per commentare. Invece: tra pensare a cosa dire, dirlo, scaricare il file sul pc, editarlo un minimo, convertirlo perché fosse di dimensioni ragionevoli, provare (inutilmente) a caricarlo sul blog, caricarlo poi su YouTube e linkarlo in questo post, ci ho messo decisamente molto più tempo che non postare i miei commenti per iscritto. Forse bisogna riflettere sulla tanto decantata "immediatezza" della comunicazione elettronica...

Caricare un video commento è più complicato di quel che credevo...

Sto cercando di caricare il video del mio primo v-post, ma mi pare ci siano problemi, come dicevo nella bozza di quel post, che riporto:
Ci provo anch'io a postare un commento in  video. Il risultato non è granché, quanto a contenuti, ma è il meglio che sono riuscito a fare, per ora. Spero di impratichirmi e di essere più efficace in futuro...
Mentre il file si carica mi chiedo quanto spazio abbiamo qui sul server di blogger. Questo video, in formato estremamente ridotto, pesa 65Mb e non credo che google sia felice di lasciarci molti giga gratis. Forse dovremmo pensare all'eventualità di creare un canale YouTube dove caricare i file, per poi linkarli qui sul blog. Se qualcuno di voi è pratico di queste cose ci faccia sapere, grazie! 
 Ora non trovo più nel menù dei post il pulsante per inserire un video, e mi chiedo se abbiamo finito di già lo spazio a nostra disposizione sul server. Provo a postare il video sul mio account YouTube e poi linkarlo qui.
A tra poco (spero...)

sabato 10 aprile 2010

Buonasera a tutti..ad una prima visione dei diversi video registrati durante l'ultima lezione ho pensato alla domanda posta da Francesco sul come e quanto la presenza della telecamera possa influenzare le risposte del/i soggetto/i intervistato/i e mi trovo in accordo con Martina nel pensare che un'influenza, seppur minima, ci deve essere..ragionando anche sulla situazione che si crea tra due individui coinvolti in una conversazione e con l'aiuto del concetto ormai noto utilizzato da Fabietti, non posso fare altro che pensare alla creazione di questo cosiddetto "mondo terzo", venutosi a creare proprio grazie alle diverse esperienze che i due interlocutori “mettono in campo”. Mi chiedo però se il fatto che sia logico pensare ad una naturale modificazione dell'ambiente non possa anche far riflettere sul fatto se questa influenza possa essere positiva o anche in parte leggermente negativa per la nostra ricerca..cerco di spiegarmi meglio: noi consideriamo naturale il fatto che un ambiente sia influenzato in parte dall'uso di mezzi audiovisivi o dalla nostra stessa presenza..ma questo non porta a pensare che il risultato delle nostre ricerche resti sempre in parte leggermente falsato dalla volontà di quelllo che il soggetto intervistato decide di far vedere di sè?! La mia domanda non vuole essere una critica, è semplicemente una sorta di considerazione sul fatto che forse nelle ricerche che riguardano altri soggetti non è sempre il 100% che corrisponde a verità, ma noi ci mettiamo “nelle mani” del nostro interlocutore e decidiamo di analizzare le sue risposte, che però magari possono essere state falsate in parte..o magari no. Su un lungo periodo invece, come è stato detto anche nei video che ho guardato, penso che l'abitudine al mezzo audiovisivo possa portare ad una maggiore naturalezza e “sincerità” del soggetto stesso. Queste naturalmente sono le mie prime considerazioni a caldo..voi cosa ne pensate a riguardo?
Buona serata a tutti..a presto:)

venerdì 9 aprile 2010

Su Alessandra

Devo ancora vedere gli altri post video (come vogliamo chiamarli? Vost? qualcuno ha idea se esiste un nome per dei post di quello che sta diventando un vlog?) ma credo che le riflessioni online di Alessandra meritino alcuni commenti (pensavo di fare un v-commento, invece di scrivere, ma è molto tardi e le bambine dormono nella stanza accanto, lo farò, se ci riesco, domenica, sugli altri video).
A. Sara chiede se vedere un commento in video crea problemi diversi dalla lettura di un testo, e ovviamente direi di sì. Non so come "sottolineare" un video, come scriverci "a margine", almeno se è un video in streaming online. Ci sono diversi software per annotare e indicizzare video etnografici, e da anni procede un progetto della University of Surrey dedicato alla CAQDAS, vale a dire Computer Assisted Qualitative Data Analysis Software, Programmi per l'analisi qualitativa dei dati con l'ausilio di computer, e ci sono ormai diversi programmi buoni, anche non commerciali, per "prendere appunti", indicizzare e annotare i  video, potremmo parlarne in una sezione dedicata di questo blog, semmai.
B. Alessandra pone, mi pare tre questioni, non necessariamente collegate, e vale a dire:
1. La fallacia percettiva dell'iconicità
2. La questione della relativa indipendenza tra codifica e decodifica
3. L'esposizione di sé nei social networks

Sul primo punto non finiremo mai di porre la nostra attenzione analitica, ma in quanto antropologi, cioè esposti a sistemi culturali in cui è evidente la costruzione culturale della visione (penso al classico esempio della pittura aborigena, che a "noi" pare del tutto astratta, mentre per un Warlpiri è perfettamente "iconica", o almeno chiaramente "descrittiva") credo che siamo meno esposti di altri studiosi al rischio di cadere nel naturalismo della rappresentazione. Comunque questo non ci esime dal tenere a mente non solo che quel che vediamo in un video non è reale, ma anche - e soprattutto - che lo vediamo come lo vediamo perché abbiamo acquisito (in larghissima parte implicitamente e informalmente) una grammatica del visibile che tendiamo ad assecondare.
Sul secondo punto, le riflessioni di Hall sono state importantissime per superare, di nuovo, un certo naturalismo della comunicazione, la "bullet theory" o la "teoria dell'ago ipodermico", secondo cui il significato veniva "sparato" dall'emittente e assorbito passivamente dal ricevente. Ma il modello di Hall è forse ancora troppo meccanico, implica che il significato sia comunque impacchettato nel processo (anche se può andare in pezzi se il decodificatore non ha la stessa chiave impiegata dal codificatore) mentre forse dovremmo forzare ancora un po' di più la agency del soggetto che intepreta (che decodifica, nel linguaggio di Hall) e arrivare ad ammettere che la decodifica "selvaggia" (che cioè non tiene conto del codice della codifica) è un'operazione sempre più comune in un sistema della comunicazione in cui i codificatori del messaggio fanno partire segnali NON SANNO PIU' per quali riceventi. E' quello che dice Wesch sul video segnalato tempo fa, quando parla dei vlog di cui non si conosce il destinatario, è quello che dico nel mio ultimo saggio su Avatar, quando dico che un testo che si rivolge a una platea globale non può più pretendere di avere un'interpretazione "canonica", ed è quello che possiamo notare con i social networks, il che mi porta al terzo punto.
Alessandra ha perfettamente ragione nel notare che dentro i social networks vi può essere un problema enorme di sfasamento tra codifica e decodifica, ma forse non è detto che la cosa sia percepita come un vero problema dagli utenti. Intendo dire che una delle dimensioni fondamentali dei social networks è la loro natura di istigatori narcisistici. Quel che conta, in un social network, non mi pare sia tanto la comunicazione (cioè lo scambio di informazioni e sentimenti tra due o più utenti), quanto piuttosto l'espressione di sé in attesa di un riconoscimento dallo sguardo altrui, in forma di commento, di "mi piace" di "ci sono tre nuovi commenti". Se quindi, come provo a ipotizzare, nei SN non conta scambiare informazioni, ma ottenere riconoscimento, il contenuto del messaggio (e quindi la discrepanza evenutuale tra codifica e decodifica) è in gran parte un problema secondario. Restringendo le mie considerazioni all'uso che ne fanno gli utenti italiani (sarà il caso di cominiciare a pensare alla questione delle "nazionalità" in rete: è evidente che un francese non usa internet come un americano, e fb è mediamente usata dagli italiani molti diversamente da come viene usato dagli egiziani, ad esempio) posso dire che il contenuto di quel che si posta è relativo (a meno che non si "condivida" roba da altre fonti) e buona parte della comunicazione avviene per puri "segnali fàtici": ehi, io ci sono!! Mi vedete! Mi fate esistere dicendo che mi vedete, per cortesia?
In questo contesto, quello che effettivamente viene detto ha poca importanza, e poco può essere decodificato secondo codici alternativi.
Ma i miei sono, per ora, solo pensieri ad alta voce. Domenica conto di tornare a riflettere con un po' più di sistematicità sui video proposti.

giovedì 8 aprile 2010

commento al video/post " fatti e finzioni" in aula

commento al video "fatti e finzioni"


rappresentazioni audio - visive

Questione o tema di discussione da lavorare nei prossimi incontri del laboratorio di Antropologia Visiva: potere evocativo / figurativo dell'immagine


Tra fatti e finizioni

Terzo video:

Tra fatti e finzioni / Francesco, Martina, Margherita.

il discorso dà forma alla realtà

Secondo Video:

Il Discorso dà forma alla realtà / Margherita

Ciao a tutti,
provo a postare tre video filmati nel corso del laboratorio precedente che mi pare offrano ottimi spunti di discussione e di analisi sia per quanto riguarda il tema di ricerca del blog che in riferimento all'utilizzo di strumenti audio-visivi di registrazione come strumenti di ricerca e di approfondimento dei fenomeni socio-culturali che sono oggetto di studio.
A livello di qualità audio-visiva credo di poter dire che sono pessimi ma in questa fase del nostro lavoro questo non è importante, anzi, ci consentono di riflettere sulle potenzialità del mezzo sia rispetto all'esplorazione dei fenomeni in oggetto che a livello della messa in forma audio-visiva delle rappresentazioni dell'esperienza etnografica di ricerca.
questione aperta a tutti: La visione di un video pone gli stessi problemi della leggibilità di un testo/monografia ?
Non ho mai postato video quindi mi auguro di procedere in modo corretto e di renderli condivisibili sul blog. Mi scuso anticipatamente se dovessero verificarsi problemi di visione.
I file che ho estratto erano troppo grossi per il format ( 100 MB) richiesto dal blog, gli ho compressi utilizzando movie maker ( pubblicazione automatica del video) che penso tutti possiedono come software di default sul PC. Ve lo segnalo pr i video attualmente in possesso di Lorena che può, in questo modo, postare sul blog e per tutti voi nel futuro. Se ci sono difficoltà cercheremo di risolverle e di lavorarci insieme lunedì prox a lezione.
Allego i video in tre post differenti:
- il primo socializza la discussione proposta da Alessandra sul tema della codifica e decodifica a partire dal testo di Stuart Hall
- il secondo la discussione di Margherita sul saggio di Felicia Hughes-Freeland ( Balinese on television:representation and response) che riprende, a suo modo, il tema precedente soffermandosi sul potere del discorso nel dare forma a una realtà.
- il terzo un breve dibattito in aula a partire dalle questioni poste da Francesco sul rapporto tra fatti e finzione ( sincerità dei soggetti nell'interazione con il rilevatore e la telecamera ) e sulle possibili motivazioni che spingerebbero i soggetti a sottoporsi alla tecnica delle shadowing. Vi segnalo che tali questioni erano già state proposte da Francesco sul blog ma non avevano dato seguito a commenti. questo può esssere un modo pratico per rimetterle in circolo e riproporle come ambito di discussione.
Commenterò al più presto il post di Piero e di Alessandra, che ho trovato molto interessanti.
Per adesso, buona visione, o, rivisione.
un caro saluto a tutti
Sara
Ecco il primo video ( spero ):

Codidifica e decodifica / Alessandra

mercoledì 7 aprile 2010

Buongiorno a tutti..purtroppo non ho potuto essere presente all'ultimo incontro con Salvatore Fronio, ma ho chiesto i titoli dei documentari trattati e sto cercando tutt'ora di trovarli/scaricarli..spero di poterli vedere al più presto!
Per quanto riguarda la lezione, ho saputo che è stata filmata e stavo attendendo di poter vedere il video della discussione per postare eventuali commenti ma non ho ancora trovato nulla sul blog. Posso però dire qualcosa a proposito del primo incontro con Salvatore Fronio..anche io ho trovato molto interessante il documentario "Vota Provenzano", soprattutto per il fatto di poter osservare diverse reazioni da parte delle persone coinvolte nel filmato, reazioni impulsive che è stato possibile cogliere proprio grazie al lavoro svolto durante la registrazione del documentario stesso. Sono d'accordo poi con Monica sul fatto che sicuramente molte reazioni sono state mosse da chi ha potuto vedere il filmato, segno di un lavoro sicuramente molto interessante e ben fatto. A presto..

martedì 6 aprile 2010

Buongiorno a tutti,
facendo rferimento all'ultimo post del Prof. Vereni: capisco quello che intende a proposito dell'opportunità di limitarci ad un rilevatore per soggetto. Il dubbio in merito alla forte interferenza che più soggetti avrebbero potuto esercitare era venuto anche a noi e ne avevamo discusso in classe. Per quanto mi riguarda, sono davvero spiacente, ma non potrò essere il rilevatore, a causa dell'organizzazione delle mie giornate. Ovviamente, mi rendo disponibile in tutte le altre attività che ci consentiranno di arrivare ad un prodotto, il video, grazie al quale aprire una discussione, coinvolgendo se possibile il soggetto osservato.
Sempre in riferimento all'uso dei Social Networks, in un mio post di poco tempo fa avevo consigliato un vlog al quale partecipano persone sorde e segnanti. Vorrei arricchire la ricerca che stiamo conducendo guidati dalla Prof. Bramani con un tema che nelle comunità di persone sorde in tutto il mondo si sta sviluppando proprio grazie ai S.N.: Paddy Ladd nel 2004 ha proposto di riferirsi ad una presunta Deaf Culture con il nome di deafhood e da allora le persone sorde di tutto il mondo stanno portando avanti un dibattito molto acceso sull'argomento, cercando ragioni a sostegno o contro un'ipotesi che cerca di definirli dall'interno. Secondo me è un caso davvero interessante di come una cultura tenti di rappresentarsi agli occhi degli altri e di se stessa, cercando le radici della propria appartenenza e partecipazione e rifiutando le etichette poste dall'esterno. Il tentativo di trovare un nuovo modo di rappresentarsi sta viaggiando quasi esclusivamente in rete: se cercate deafhood su Youtube o Facebook trovate moltissimi video e gruppi. I Social Networks in questo caso, per la natura stessa dei media che mettono a disposizione, sono diventati il principale luogo di discussione di e su una cultura.
Mi spiace molto che i video non siano quasi mai sottotitolati.