lunedì 7 marzo 2011

Corpi elettivi: la sottile linea rossa

Anche il nostro gruppo è arrivato alla fine dell'avventura!
Montato e rifinito (ma senza esagerare ché il look rustico ci piaceva) il lavoro finale, ecco qualche considerazione sul processo di visione, selezione, assemblaggio e riordino (e ancora visione) di una miriade di spezzoni ritagliati da fonti eterogenee.
Ricordiamo che il nostro progetto prevedeva di indagare in che maniera e secondo quali prospettive, nella produzione culturale filmica, i cambiamenti introdotti dalla tecnologia alla base delle reti sociali cambiano il rapporto che la mente intrattiene col proprio corpo.

Cominiciamo dalle fonti: un sacco di film! Forse abbiamo esagerato nel numero, ma ogni volta che si proponeva un'aggiunta sembrava un film troppo classico o troppo strano o troppo interessante per poterlo mettera da parte. Detto questo la parte più ha opposto resistenza sono state decisamente le interviste: difficile trovare chi fosse disponibile a farsi filmare, difficile trovare chi desse il consenso a essere gettato in pasto a youtube, difficile realizzare l'intervista in ambienti non protetti (corridoi d'universita o fuori dal cinema) e infine difficile ri-organizzare un discorso altrui in un'unità di pensiero più riutilizzabile nel nostro di discorso. Senza dimenticare che fare le domande è decisamente più difficile che rispondere! Spesso ci siamo sentiti, in fase di selezione degli spezzoni, fare domande che suggeriscono se non proprio la risposta del nostro interlocutore, per lo meno la direzione che ci piacerebbe la risposta prendesse. Certo un approccio più libero (meno suggeritore ma più suggestivo), avrebbe aiutato una produzione dialogica più originale, ma avrebbe richiesto un rapporto più prolungato e più personale con gli intervistati, che noi non abbiamo poututo sviluppare.

Visione e selezione. Ogni partecipante ha scelto/proposto qualche film: una volta arrivati a un numero soddisfacente (o più che soddisvacente, vede sopra le considerazioni sul numero dei film selezionati), ci siè divisi in maniera grossomodo equa la visione delle pellicole, anche tenendo conto dei gusti e delle preferenze espresse dai singoli. A parte una sola eccezione tutti i film sono stati visti da uno solo dei partecipanti, che ha provveduto a segnare i minuti dei momenti che lui riteneva più significativi:
il gruppo nel suo insieme s'è poi incaricato nel momento di acquisizione degli spezzoni di approvare (o no) le scelte dei singoli.

Montaggio. La linea rossa del titolo è la linea rossa che abbiamo scovato man mano che il montaggio procedeva: arrivati a una massa critica di tagli ed a una buona familiarità con gli stessi ci siamo resi conto che si potevano (l'impersonale vuol dire che in una certa misura erano anche i tagli stessi a farlo) disporre lungo un percorso significativo! I prodigi di menti educate da anni di scula e università.
La linea può essere riassunta e disposta secondo una sempre maggiore integrazione tra corpo e tecnologia, quindi abbiamo:
- chat e social network attuali: corpo e nuove tecnologie sono ben distinti, queste propongono al massimo una rappresentazione del corpo ma non lo integrano, non sono incorporate, e facilitano l'incontro con gli altri.
- avatar: la creazioni di doppioni tecnologici perfetti controllati da un'essere umano che pian piano scompare dietro il suo avatar, chiudendosi al rapporto diretto con altri corpi umani e con il mondo, ma che in ogni momento può decidere di ritornare a essere persona immersa fra altre persone, sbarazzandosi del suo avatar.
- cyborg e robot: le creazioni tecnologiche non hanno più bisogno della volontà umana per agire, sono diventati autonomi: la tecnologia replica perfettamente il funzionamento del corpo e della mente umani, tanto da rendere difficile distinguere gli uni dagli altri, la tecnologia è totalmente incorporata nel senso che prende le sembianze e le capacita degli esseri umani.
- cloni e immortalità: con un balzo repentino, dopo essersi separata completamente dall'uomo (cercando tuttavia sempre di imitarlo) la tecnologia si riumanizza, la materia con la quale sono costruiti i doppioni è materia biologica organizzata dalla tecnologia (cloni); in ogni momento il contenuto della mente biologica può essere replicato in un individuo biologico altro. La tecnologia si riappropria della biologia e la tratta come se fosse tecnologia.

Re-visione: qualche aggiustamento e "alla fine non è male!".

Per concludere: il lavoro di montaggio, pur lungo a causa della mole del materiale e pur nell'eteregeneità del materiale stesso (selezionato tra l'altro da persone differenti) ci ha permesso di intravedere e sviluppare un discorso significativo che non stava prima di iniziare il lavoro né nel materiale né nelle nostre teste. Si può quindi dire che in questo caso il fare ci ha fatto conoscere.

lunedì 31 gennaio 2011

Final Cut Gruppo tutorial

Anche il nostro "final cut" sta giungendo al termine.
E' stato abbastanza difficile applicare nel video quello che ci eravamo preposti di trasmettere a livello teorico, quando a tavolino il gruppo discuteva sull'oggetto e la costruzione antropologica.
La difficoltà non è stata tanto nell'uso del programma quanto nel selezionare e dare un ordine logico alla grande quantità di materiale visivo sul quale lavoravamo. Crediamo comunque di star raggiungendo quello che era il nostro obiettivo, sebbene con la consapevolezza dei nostri limiti in quanto principianti almeno per ciò che concerne il montaggio.
Il nostro video è strutturato in tre parti tematiche principali :
1- Definizioni del mondo emo da parte di emo e non (includendo le rappresentazioni dei media);
2- Graduale restringimento della definizione all'aspetto stilistico e fondato sull'apparenza;
3- Tutorial come rappresentazione dell'importanza dell'apparenza e dello stile nell'identificazione giovanile al mondo emo.

Crediamo che questi tre passaggi siano il fulcro anche di quello che è stato il nostro percorso di ricerca dell'oggetto, con i vari riposizionamenti e cambiamenti e la nostra conclusione finale (e parziale).
Nel montaggio alcune sfumature forse vengono perse ma abbiamo cercato di intrecciare le immagini e soprattutto le voci dei protagonisti di questo tema per lasciare spazio a quello che loro hanno voluto dire di sé, anche se poi inevitabilmente entra in gioco la nostra costruzione volta a raggiungere quella che secondo noi è la conclusione del tema tutorial-mondo emo (parte 3).
Abbiamo consapevolmente usato tutti gli strumenti espressivi a nostra dispozione quindi, oltre le interviste nostre e di altri documentari, si ritroveranno nel video tutorial, musiche emo, video musicali emo, chat, commenti estratti da siti e anche la nostra voce, che accompagnerà l'eventuale pubblico in quello che è stato il nostro percorso per la realizzazione di questo video.

venerdì 21 gennaio 2011

set up final cut

Ciao a tutti,
vi segnalo che nel set up di Final cut dovete stare attenti con le impostazioni.
Nel dubbio:- file - easy setup: selezionate ( all formats - DV/PAL).
Buon lavoro,
Sara

martedì 18 gennaio 2011

incontro finale

Ciao a tutti,

vi propongo il 31 come data per l'ultimo incontro di presentazione e discussione dei vostri lavori finali. L'idea sarebbe quella di un incontro che coincida in parte con quello del secondo laboratorio annuale di antropologia visiva che rappresenterà il pubblico - per quanto ristretto - dei vostri lavori. Preparate una breve sintesi orale del vostro lavoro per introdurlo ai vostri colleghi di corso. ( i materiali scritti da voi nei post fanno al caso)

Ci incontriamo alle 12.30 in aula U7/9 per registrazione crediti sui libretti ( portateli) e vi chiederò di compilare una piccola scheda di valutazione del laboratorio che serve a me per fare il punto della situazione ma anche a voi, per riflettere criticamente sul lavoro che avete svolto.

un caro saluto,
sara
P.S. il gruppo corpi elettivi e il gruppo tutorial postino qualche commento sul lavoro di montaggio svolto

lunedì 17 gennaio 2011

Immagini immaginario immaginazione

Il tema scelto dal nostro gruppo – media e appartenenza – ci ha aiutato a meditare sul tema molto interessante della dislocazione dei riferimenti culturali,fenomeno che accompagna la migrazione transnazionale e che potrebbe rimandare,a mi avviso,a quello che Vincent Crapanzano definisce “arriere – pays”,dominio dell’immaginazione. Sappiamo,come ci insegna Arjun Appadurai che nelle società contemporanee l’immaginazione è diventato un fenomeno sociale collettivo che appartiene alle persone comuni e al loro quotidiano quanto agli artisti e alle persone ispirate.
L’immaginazione gioca un ruolo importantissimo nella vita di queste persone che si trovano a vivere a cavallo tra diversi contesti spazio-culturali,contesti che a uno sguardo esterno potrebbero sembrare alquanto eterogenei e persino inconciliabili tra loro. Attraverso queste interviste,sfruttando cioè i mezzi tecnologici che le nostre società ci mettono oggi a disposizione,diventa possibile scrutare più in profondità quell’orizzonte misterioso di ciò che è immaginabile ma non dicibile e le nostre etnografie diventano metafore di quell’immaginario,si trasformano in immagini,sono le immagini degli attori sociali che si raccontano,che recitano la loro parte,come noi recitiamo la nostra.

domenica 9 gennaio 2011

riflessioni ed elementi emersi relativi al montaggio

In fase do riflessione relativa al montaggio, nel gruppo di rete e legami sociali sono emersi i seguenti elementi:

elementi di discordanza e di continuità del legame sociale come scambio in facbook e nella vita reale;
elemento della contrazione del tempo nella relazione in facebook, attraverso la messa insieme veloce di diverse immagini;
pluralità di voci: montaggio di un'intervista e diverse immagini d'intervistati associati alla stessa risposta;
la costruzione del legame sociale vista attraverso facebook (immagini di persone che interagiscono con il mezzo);
l'accumulo di amici come status sociale (aspetto provocatorio);
cosa ci si scambia in facebook ( aspetto del dono).

Manuela d

domenica 19 dicembre 2010

corpi elettivi-cinema

In riferimento al post che Dalila ha pubblicato il 16 dicembre, riporto l'esempio di un' intervista effettuata a un gruppo di ragazzi dopo la visione del film "The social network". Gli intervistati raccontano la loro esperienza d'uso, anche paragonata a comportamenti che hanno notato all'interno del proprio network.