Buongiorno,
ieri a lezione sono stata una delle ragazze che si è proposta per dividere lo shadowing di un soggetto in 3 giornate, ciascuna seguita da un diverso osservatore. Credo che il vantaggio di un'operazione simile potrebbe essere il fatto di cogliere tre punti di vista differenti, dato che ciascun osservatore non può che fare un'osservazione soggettiva e sarebbe interessante meta-lavorare proprio sugli scarti, le incoerenze che risulterebbero dal lavoro di confronto dei tre punti di osservazione diversi. Inoltre sarebbe interessante, a mio avviso, lasciare che intercorra del tempo tra una giornata e l'altra, per poter svolgere insieme al resto della classe, un lavoro di analisi sul materiale della rilevazione; materiale che secondo me dovrebbe essere quanto più possibile visivo e quindi videoregistrato. Alla discussione sul materiale analizzato potrebbe partecipare, come suggerito dalla Prof., anche il soggetto osservato; in questo modo otterremmo indicazioni preziose circa la sua hyper-self-awareness, circa la corrispondenza che sente di avere o meno tra come lui crede di apparire nell'essere un partecipante di social networks e come appare da quell'osservazione condotta da quello specifico osservatore. L'operazione potremmo ripeterla 3 volte oppure una sola volta con il materiale delle tre osservazioni già completamente organizzato e ri-discusso dalla classe. Non so se è chiaro quello che scrivo, è tutto molto complesso e il linguaggio fa fatica a star dietro alle intuizioni che mi sono venute guardando con molta attenzione il video di Mike Wesch.
Lo svantaggio dei 3 diversi osservatori potrebbe derivare dalla difficoltà per i 3 di coordinare il loro lavoro e per il soggetto di avere la sensazione, ogni giorno, di dover ricominciare una esperienza nuova, di trovarsi a spiegare più volte la stessa cosa, con conseguente perdita di naturalezza.
Non so, queste sono le mie riflessioni a caldo. Mi piacerebbe leggere le vostre. Nemmeno io sono una patita di social networks, ma il video di Wesch mi ha aperto gli occhi su una cosa: questa è davvero la nostra possibilità per fare un'osservazione partecipante...
martedì 23 marzo 2010
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Buongiorno a tutti!
RispondiEliminaAnche io ho guardato in questi giorni il video di Wesh. Personalmente l'ho trovato interessante perchè mostra quanto siano quasi illimitate le potenzialità dei nuovi canali di comunicazione..Dopo averlo visto, ho avuto modo di fare qualche riflessione in proposito. Spesso si passa troppo tempo a demonizzare i nuovi strumenti comunicativi e poco a soffermarsi sulle opportunità che ci offrono. Io non credo che mezzi come i social networks siano da criticare e basta.. Penso che il problema sia- come per tutte le altre cose- nel MODO in cui si usano gli strumenti che possediamo. La questione è saperne fare buon uso... essere facebook-dipendenti o usarlo ogni tanto per parlare con qualche amico, sono due cose molto diverse. Così come lo si può usare per "mettere in piazza" la propria vita "privata", lo si può usare benissimo anche cercando di mantenere una certa riservatezza.
Credo quindi che non bisogna per forza schierarsi pro o contro i social networks.
Io li conosco davvero poco, ma riconosco che rappresentano una grande innovazione e che abbiano sia pregi che difetti e che l'importante- come ho detto- sia sapere COME usarli.
Per quanto riguarda il nostro laboratorio, anche io mi sono proposta per l'attività di shadowing.
Credo che suddividere il lavoro su 3 persone possa essere vantaggioso.
Per prima cosa perchè, come alessandra, penso che avere 3 punti di vista diversi permetta di raccogliere molte informazioni, sicuramente di più di quante potrebbe raccoglierne una persona sola. Dunque ci sarebbe più materiale su cui confrontarsi e lavorare.
Però mi sono chiesta in questi giorni una cosa- forse molto banale.. come il soggetto reagirà lavorando con 3 persone diverse.. Cioè se rapportarsi con 3 persone diverse possa suscitare in lui qualche atteggiamento che poi vada ad incidere in qualche modo sull andamento della ricerca e di conseguenza sulla micro-etnografia.
Comunque credo che suddividersi il lavoro in questo modo sia anche più coinvolgente e offra più spunti di riflessione.
E' una proposta nuova che però potrebbe portare a buoni e interessanti risultati e che secondo me vale la pena di tentare.
A presto.
Monica.