Ciao a tutti,
ieri c'è stato il primo incontro del laboratorio ed ho spiegato agli studenti, a grandi linee, il tipo di ricerca che state conducendo e la possibilità di un loro coinvolgimento attravero la costruzione di una micro - etnografia.
Ho invitato gli studenti a visitare il blog per farsene un'idea più chiara, in particolare rispetto al lavoro di rilevazione, e ad esprimere dubbi, riflessioni, questioni, etc. utilizzando questo canale di comunicazione.
Ho osservato una certa resistenza e molte perplessità all'dea di accompagnare per 3 gg il soggetto della rilevazione ( shadowing ): "dobbiamo dormire a casa della persona"?, "possiamo compiere le rilevazioni in 2"?, " devono essere tre giorni di seguito o si possono concordare i giorni in momenti diversi?". Interessante, credo, l'ipotesi di Alessandra circa una possibile differenza nelle modalità d'uso del mezzo nei differenti giorni della settimana o periodi, in particolare il fine settimana.
Ho rinviato domande e questioni al blog informando che vi sono già presenti le rilevazioni di alcuni soggetti e, leggendole, possono iniziare ad entrare nel vivo della proposta.
Come ho detto a lezione, la tecnica proposta per le rilevazioni, mi sembra offrire l'opportunità di approfondire la dimensione delle pratiche ( COME ? ) che, dato il tempo a disposizione, è quella meno direttamente accessibile all' osservazione e all'analisi.
Una delle difficoltà maggiori, nelle precedenti edizioni del laboratorio, mi è sembrata proprio quella di accedere a questa dimensione dell'analisi e non solo a quella delle rappresentazioni ( CHE COSA?).
Rispetto alla materia specifica del laboratorio, ho chiesto agli studenti di visitare il blog tenendo presente i 2 focus del nostro lavoro:
- l'utilizzo dei mezzi audio - visivi di registrazione
- l'analisi della dimensione visiva
sia in termini di metodologia che di teoria ( M. Banks, H Morphy, '99)
last but not least, un caloroso benvenuto agli studenti che visiteranno il blog.
Sara Bramani
martedì 9 marzo 2010
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Buongiorno!
RispondiEliminaIn questi giorni sono riuscita a visitare per bene il blog...
Grazie alla lettura delle micro-etnografie pubblicate e ai post riguardanti la metodologia da seguire durante la ricerca, sono riuscita a chiarirmi le idee riguardo alla proposta di attività del nostro laboratorio.
Devo ammettere che purtroppo- o per fortuna- non uso i social networks..
Forse è per questo motivo che, inizialmente, ho mostrato poco entusiasmo riguardo a questo progetto.
Tuttavia credo che, nel momento in cui si passerà dalla "teoria" alla "pratica" e si inizierà a lavorare concretamente a questa ricerca, sarò sicuramente più coinvolta e attiva.
Anzi, forse proprio il fatto di conoscere poco il mondo dei social networks, mi darà una motivazione in più per lavorare a questo progetto! Questa sarà per me una buona occasione per capire come mai questi mezzi di comunicazione abbiano affascinato così tanto giovani e adulti in questi anni..
A presto!
Monica
Buongiorno!
RispondiEliminaHo sbriciato qua e là il blog e lo trovo molto interessante.
Ho letto la ricerca etnologica numero1 (F.G.)
e ritengo che ne vengano fuori concetti che condivido.
Premessa: io non ho facebook.
Sinceramente ritengo che sia un mezzo di comunicazione irritante per alcuni motivi, fra cui:
- è possibile che spesso mi venga detto: "Come mai non c'eri l'altra sera?" e io "Ma dove" "Ma dai siamo andati al XY" "Non c'ero perchè non me l'ha detto nessuno" "Ma come...!Ho creato l'evento su facebook!!". Ma io dico...è possibile che esistono le mail, skype, msn, ci si vede di persona, esistono i cellulari e i telefoni fissi ma io, se non sono in facebook vengo automaticamente esclusa da molte iniziative?
(e anche F.G. sottolinea questo aspetto)
- è risaputo che facebook abbia il diritto su tutte le foto postate.
Bene. Ovvero...MALISSIMO!
Io sono un'aspirante fotografa e spesso i miei amici mettono come foto del profilo foto scattate da me.
E' successo proprio prima delle vacanze estive che una foto scattata da me a una mia amica sia finita nella sigla di Miss Italia.
Ero già pronta a denunciarli (in quanto questa foto era postata su Flickr, dove io ho tutti i diritti sulle mie foto) quando mi sono resa conto che non potevo fare nulla perché l'amica in questione aveva postato la foto su Facebook.
Un altro concetto che mi preme sottolineare è come l'apparente comodità offerta dai social networks spesso si riveli "pericolosa" e spinga le persone a passare molto più tempo virtualmente coi propri amici che realmente.
Detto questo concludo e ringrazio Sara per averci segnalato questo blog.
Carlotta