Questo post è insieme didattico (cerco di spiegare un termine), empirico (rispondo a una richiesta) e teorico (provo a dire qualcosa sull'uso dei tag e sullo sfondo delle competenze che un lavoro come questo propone).
Parte didattica. Un tag è quello che chiamiamo etichetta, vale a dire una parola chiave che associamo a un testo o qualunque altro tipo di file. Il bello (e il brutto, dico io) dei tag è che non sono un repertorio chiuso (come possono essere le etichette di un soggettario di biblioteca) ma sono semplicemente associate dall'utente. I tag sono quindi libere associazioni con il file taggato effettuate da parte dell'utente che sono utili nella misura in cui sono organizzate o organizzabili. Se ho mille post (o mille file di qualunque tipo) e li ho taggati ognuno con un tag diverso mi trovo con una taggatura che è estesa quanto il corpus dei miei file, e quindi non ci faccio nulla. Perché con i tag si deve essere in grado di RECUPERARE le informazioni selezionandole e ORGANIZZARLE secondo le etichette. Quindi se ho mille file, sarebbe molto utile che ogni singolo tag mi consentisse di selezionarne una porzione limitata (non un file solo, non tutti i file) che altrimenti non sarei stato in grado di isolare.
Quindi (porzione empirica del post) possiamo ognuno di noi CREARE nuovi tag e taggare i post se vediamo che nella lista attualmente esistente (sta nella colonna di destra del blog) MANCA un'etichetta importante. Se invece sfogliando la lista dei tag mi rendo conto che già ne esiste uno che potrebbe in qualche modo "contenere" anche il concetto che volevo utilizzare io creando il mio tag, allora è buona regola utilizzare il vecchio tag, o proporre una RINOMINA del vecchio tag con la nuova etichetta. Questo per dire che ognuno di noi, usando la sua sensibilità e il suo buon senso, deve secondo me sentirsi assolutamente libero di etichettare i post che pubblica o che vede pubblicati: per taggare un post già pubblicato credo che bisogna avere la qualifica di "amministratore", che non ho assegnato agli studenti, ma basta segnalare la cosa in pubblico (qui) e provvederò a montare il nuovo tag per il post individuato. Morale: creo qui il tag "glossario" da usare per tutte le volte che postiamo una voce, e creiamo direi anche un tag per ogni voce glossariata, così che questo post sicuramente deve essere postato "glossario" e sicuramente "tag", che è una voce del glossario spiegata in questo post.
Come parte teorica, credo valga la pena di consigliare a tutti gli studenti la visione attenta della presentazione di Michael Wesh (un antropologo che studia la rete) su "An anthropological introduction to YouTube", dato che è, in sé, un esercizio di visualità applicata alla didattica e poi parla di vlog e altre pratiche esoteriche che potrebbero interessarci tutti. E' in inglese ma con i sottotitoli (in inglese) quindi basta saperlo leggere (l'inglese) e si capisce.
giovedì 18 marzo 2010
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