giovedì 25 novembre 2010

The social network - la vendetta dei corpi

Il Post pubblica un articolo/intervista, "Cosa c’è di vero e di falso nel film su Facebook" dove nella seconda pagina si tocca un tema che ptrebbe essere interessante.

Riportando un post del blog di Mark Zuckerberg l'articolo spiega come il momento di ideazione di facebook avesse decisamente molto a che fare con delle foto imbarazzanti:
The Kirkland facebook is open on my computer desktop and some of these people have pretty horrendous facebook pics.
Successivamente l'articolo riporta che
in difesa di Zuckerberg va detto che, a quanto pare, Facemash [il nome originale di Facebook, ndr] non era un’applicazione per mettere a confronto solo le ragazze ma includeva anche i ragazzi: questo ridimensiona la sfumatura di vendicativo maschilismo che viene data all’episodio.
Il fatto che ci fossero o meno anche i ragazzi fin dall'inizio ci interessa poco (potrebbe interessare allo psicanalista di Zuckerberg), mentre decisamente più rivelatore per le scienze sociali potrebbe essere il fatto che attorno alla nascita di Facebook si sia creato un mito (ok forse mito è troppo, diciamo una storia) di misoginia e maschilismo. Non è esplicitato nel pezzo ma quello che viene in mente a me è che il vedere – che diventa essere osservato per chi lo subisce – sia l'arma del maschio, che mette a confronto le foto delle ragazze per scegliere la più bella e degradare quelle che ritiene brutte, o ancora che rende pubbliche delle foto (di corpi) imbarazzanti per vendetta.

Ma la sorte spesso gioca d'ironia e così oggi ci si chiede cosa è preso a tutti quelli che su Facebook mettono le lore proprie foto in momenti imbarazzanti, in situazioni equivoche o in pose disastrose.

Per concludere un fumetto in tema: il titolo della striscia è "7 thinghs you really don't need to take a photo of". La settima è qui sotto, per le altre: the oatmeal.



2 commenti:

  1. Fantastica la vignetta, rappresenta benissimo non solo facebook, ma anche il mondo dei blog di moda e dell'apparire in rete in generale!
    A proposito segnalo l'articolo di Doe Deere, dirigente della casa di cosmetici Limecrime e blogger di successo:
    http://www.doedeereblogazine.com/articles/photoshop-cheating-or-art
    Magari può sevire alla ricerca sui corpi elettivi.

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  2. in accordo con quanto detto da giovanni, e in particolare riguardo alle foto scelte da ognuno come immagine del proprio profilo che, come dice giovanni spesso si avvicinano a momenti imbarazzanti... foto fatte in situazioni equivoche o in pose disastrose...
    nel corso delle interviste abbiamo avuto modo di notare come sopratutto le donne fossero piu' restie nel non lasciarsi TAGGARE, ovvero nel non permettere a qualcun altro di inserire foto proprie poco piacevoli che diventerebbero appunto su facebook di dominio pubblico.
    Nonostante l'etere si rimane profondamente legati all'immagine del sé. Invito tutti a riflettere su questo.

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