sabato 17 aprile 2010

Shadowing

Buongiorno a tutti,
visto che ci è stata offerta la possibilità di effettuare la rilevazione secondo la tecnica dello shadowing e io sono una delle osservatrici, chiederei di condividere in questo spazio qualche riferimento teorico alla tecnica stessa. Per esempio io ho avuto l'occasione di studiare il testo di Marianella Sclavi, che insegna Antropologia Culturale al Politecnico di Milano. Il libro si intitola:
'A una spanna da terra. Indagine comparativa su una giornata di scuola negli Stati Uniti e in Italia e i fondamenti di una "metodologia umoristica"'.
in questo testo l'autrice racconta la sua esperienza in qualità di osservatrice, secondo la tecnica dello shadowing, condotta in alcune giornate di studio in due scuole superiori: una di New York e l'altra di Roma.
Ciò che mi è sembrato particolarmente interessante è stata la metodologia umoristica applicata all'osservazione: ha approfittato di tutti gli scarti, le incongruenze, i momenti di imbarazzo e le difficoltà comunicative (di codifica e decodifica potremmo dire) per farne momenti privilegiati di osservazione, in quanto sono proprio questi momenti a rivelarci le cornici culturali nelle quali siamo inseriti e in base alle quali tendiamo a giudicare gli eventi e ad operare cognitivamente. Se non riusciamo a prendere coscienza di queste matrici, la nostra osservazione non può che essere inconsapevolmente viziata. Io credo che anche noi, nel condurre la nostra ricerca etnografica, partiamo con dei pre-giudizi culturali nei confronti dei s.n. che sicuramente stanno già influenzando la qualità del dibattito che conduciamo in classe e sul blog. Sarebbe interessante svelarli e magari farne occasione per una privilegiata prospettiva di osservazione. Mi piacerebbe leggere altre opinioni e riferimenti teroici sullo shadowing da parte vostra.
Grazie

2 commenti:

  1. Ciao a tutti!
    Anche io sono una delle osservatrici che si è proposta per l'attività di shadowing.
    Concordo con quanto detto da alessandra a proposito della nostra ricerca etnografica e cioè che anche noi partiamo da pre-giudizi culturali nell'affrontare questa ricerca.
    Io credo che una sorta di "pre-comprensione" sia presente sempre ogni qual volta ci accostiamo a studiare un oggetto, una situazione ecc...
    Non possiamo mai totalmente liberarci da quello che già sappiamo, vero o falso che sia, su un determinato argomento e questo può influenzare la ricerca spingendoci a concentrarci su determinati aspetti e ignorarne altri, restituendo così una visione parziale e inesatta di ciò che stiamo analizzando.
    Credo però che avere "pregiudizi" non sia totalmente negativo.. per me è sempre bello partire certi di alcune idee e poi ricredersi man mano ci si avvicina in modo più approfondito all'oggetto di studio... come quando maturiamo un'idea negativa su una persona e poi, conoscendola meglio, cambiamo opinione.
    Pian piano lasciamo cadere "i veli" dell'apparenza, accettiamo di mettere in discussione le nostre credenze e di indagare sempre più in profondità, abbandonando la superficie.
    Se accettiamo di avere questo atteggiamento critico, in un certo senso di lasciar agire la categoria della "riflessività", l'esito della nostra ricerca sarà sicuramente buono e viziato il meno possibile da opinioni soggettive.
    Anche io credo che si dovrà dare molta importanza ai particolari, non lasciarsi sfuggire nulla perchè magari da un gesto, da un'azione che possono sembrare irrilevanti, si possono ricavare in realtà preziose informazioni.
    Spesso sono i dettagli a fare la differenza..
    A domani!!
    Monica.

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  2. Ciao a tutti!!
    Stiamo discutendo in classe su ciò che dovremo fare quando inizieremo le nostre rilevazioni sul soggetto.
    Ci torna molto utile quanto già postato sul blog, indagheremo sulle indicazioni bibliografiche anche se vogliamo convincerci che il modo migliore sia "buttarci in questa esperienza" di rilevazione riconoscendo che le maggiori difficoltà potrebbero riscontrarsi nel mantenere la massima attenzione per tutta la giornata.
    Già in tre ore di lezione possono esserci momenti di distrazione, cosa succede se non ci accorgiamo di qualcosa che potrebbe risultare rilevante ai fini della nostra ricerca?
    Aspettiamo consigli che poi valuteremo con sguardo critico prima di raggiungere il soggetto da osservare. Grazie, buona giornata!
    Monica & Marghe

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