Proponiamo un post di gruppo (Ambra, Alessandra e Francesca) in relazione ai progetti individuali che abbiamo deciso di sviluppare fino al termine del laboratorio:
-Francesca: ho pensato di affrontare il tema del rapporto tra la sfera pubblica e privata in relazione all'utilizzo dei social networks. partendo dal presupposto che ognuno di noi ha un sé pubblico e uno privato ritengo interessante osservare come il confine tra la sfera più intima e quella sociale si modifichi nel passaggio alla realtà virtuale. In particolare intendo soffermarmi sulle modalità di costruzione delle relazioni di "amicizia" nella vita concreta e quella parallela dei social networks.
-Alessandra: anch'io intendo soffermarmi sul tema del rapporto pubblico-privato. in particolare altre questioni su cui posso focalizzarmi sono: la gestione degli spazi pubblici rispetto a quelli privati anche all'interno dei social networks e la costruzione dell'appartenenza a gruppi e comunità nel contesto virtuale in contrapposizione a quello reale.
insieme abbiamo pensato come procedere nella ricerca. lo strumento che utilizzeremo è quello delle interviste condotte su soggetti all'interno dei contesti propri d'utilizzo dei social networks. avvalendoci delle riprese audiovideo, intendiamo fare una ricognizione dell'ambiente e del modo di interagire dell'utente con il mezzo, per poi porre delle domande che permettano di problematizzare un uso a volte non concettualizzato dello stesso. ai fini di questa rilevazione abbiamo deciso di effettuare la ricerca in coppia, in modo tale da cogliere anche la dimensione dinamico-relazionale del rapporto ricercatrici-oggetto di ricerca.
-Ambra: il progetto che propongo si discosta un poco da quelli proposti da Francesca e Alessandra. Infatti sono interessata a sviluppare la tematica della costruzione del sé nella comunità dei non vedenti (ovviamenti su un gruppo ristretto di partecipanti!!!) utilizzando i social network. L'utilizzo dei social network da parte dei non udenti è una opportunità di comunicare immediatamente, a grande distanza, con amici, parenti, ecc. (come accade anche per noi udenti, ovviamente), ma la cosa fondamentale è che permette di scrivere i pensieri, i messaggi, ecc., cosa non fattibile col linguaggio dei segni. In realtà però i soggetti non udenti come sfruttano il mezzo "social network"? Come gestiscono il loro sé in questa realtà "eterea"? Come si pongono nei confronti di questo mezzo? Riterrei importante valutare questo. L'idea sarebbe quindi di condurre una indagine utilizzando il mezzo audio-visivo come strumento di esplorazione di questa dimensione che i non udenti creano rapportandosi al social network, per esempio sfruttando una conversazione di gruppo che potrebbe essere ripresa ponendo la telecamera su un cavalletto, e registrando direttamente la loro interazione col social network. Il fatto di porre la telecamera su un cavalletto permetterebbe di fare diverse cose dal mio punto di vista: prima di tutto consentirebbe a me (in questo caso l'intervistatrice) di interagire coi suggetti non udenti utilizzando il loro linguaggio, quello dei segni, cosa che tenendo una telecamera in mano non mi sarebbe possibile; inoltre mantenendo ferma la telecamera riproporrei la dimensione delle coordinate ben precise dei segni usati nella comunicazione non udente (precisa spazialità di ogni gesto); e un 'ultima cosa, per rendere anche la dinamicità di questa comunicazione, utilizzerei tre telecamere in contemporanea per poter riprendere da tre posizioni diverse il dialogo che si creerebbe, ciò permetterebbe di avere tre punti di vista differenti sulla conversazione di gruppo.
Francesca, Alessandra, Ambra
lunedì 19 aprile 2010
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